Un disastro partito da una campagna di ironia social. La “bionda” messicana è tra le vittime della psicosi da Covid 19
Se la situazione non fosse seria, sembrerebbe una barzelletta. Perché l’idea che anche una sola persona possa associare la pericolosità del Coronavirus alla birra Corona – una omonimia fatale – è forse la notizia più sconvolgente di questi giorni. Partita con uno scherzo a suon di meme sui social network, dove le povere bottiglie della bionda messicana dovevano sopportare la quarantena di fronte a schiere di colleghe competitor con tanto di mascherina addosso, la faccenda ha già smesso di far sorridere. Secondo il sito Bloomberg il titolo di Constellation Brands Inc, l’azienda che produce la birra Corona, ha perso l’8% a Wall Street.
Leggi anche: Il Coronavirus non dà tregua alle Borse. Crollano i mercati
Corona, che disastro
Come testimoniato in un articolo del Corriere della Sera di inizio febbraio, dove si sono analizzate le ricerche come “beer virus” e “Corona beer virus” su Google, la situazione è sfuggita di mano proprio online: un mese fa Google Trends informava che a googlare di più queste ricerche erano gli utenti in Argentina, Portogallo, Olanda, Malesia, Danimarca, Romania e Taiwan. Controllando ricerche come “Corona birra coronavirus” e “Coronavirus birra” fatte in Italia si scopre che negli ultimi giorni questa bizzarra (e falsa) associazione deve aver incuriosito (o spaventato) non pochi connazionali.
Leggi anche: Food trend: la birra? Meglio alcol free
Sempre Bloomberg riferisce che l’azienda che produce la famosa birra Corona non sarebbe riuscita a reagire in tempo a questa ondata di ironia social mescolata a psicosi (di cui un esempio è stata la corsa ai supermercati in Italia). Stando a YouGov, citato dalla stessa fonte, la “bionda” sbandierata in film cult come Fast and Furious è scesa ai livelli più bassi da due anni nelle intenzioni d’acquisto dei consumatori americani. Da un gradimento di 75 punti a inizio anno, l’istituto ha registrato un calo a 51 punti.