Da Amazon in giù, sono tante le aziende che stanno investendo sul settore delivery
Nell’anno della pandemia il settore delivery è esploso. E l’accelerazione si è vista anche grazie all’impiego di robot che hanno permesso a molte persone, magari in quarantena, di ricevere beni di prima necessità senza dover uscire di casa. A Singapore, per esempio, si è appena concluso il primo anno di test di Camello, un piccolo robot smart che ha servito 700 famiglie. Realizzato da OTSAW Digital, il dispositivo è dotato di sensori 3D, una camera per orientarsi nei quartieri e uno scompartimento in grado di accogliere fino a 20 kg di prodotti. Come si legge sull’agenzia Reuters, il servizio è disponibile soltanto nei week end e, grazie all’app, chi ordina può tenere d’occhio il percorso di Camello e scendere in portineria quando sta per arrivare. Terminata ogni consegna, il robot usa luce ultravioletta per disinfettarsi.
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La spesa a dorso di Camello
La tecnologia di Camello non è l’unica sul mercato. A partire dai Big Tech come Amazon, sono tante le realtà aziendali che stanno investendo e sperimentando robot per la consegna. Ne abbiamo parlato anche con il business futurist Alberto Mattiello in una recente puntata di StartupItalia Live: le consegne con dispositivi intelligenti sono già una realtà in alcune parti del mondo. Nel frattempo realtà come Walmart stanno testando anche i droni per spedire la spesa direttamente a casa dei clienti e Amazon ha puntato all’obiettivo delle consegne in mezz’ora.
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Nell’ambito consegne l’innovazione riguarda anche la guida autonoma e la mobilità elettrica, che stanno investendo anche il trasporto su gomma. Volvo ha annunciato di recente l’accordo con la startup Aurora per mettere su strada camion senza guidatori. In attesa di capire come e se questa rivoluzione cambierà le abitudini dei consumatori, è da sottolineare il dato riguardante il mercato del lavoro: con camion a guida autonoma fino a 6,4 milioni di camionisti potrebbero perdere il lavoro entro il 2030.