Entro il 2020 la capitale francese punta a sfruttare le sue aree coltivabili ma anche i tetti degli edifici per produrre verdure e ortaggi e ridisegnare il modello di città
Sono passati ormai quattro anni da quando la sindaca di Parigi Anne Hidalgo presentò ai suoi concittadini l’intenzione di trasformare la capitale francese in una città occupata per un terzo da orti urbani. Nel 2016 il governo francese la seguì su questa linea lanciando il progetto Parisculteurs che entro il 2020 punta a coprire di verde tetti e muri. Da allora, come riporta la Cnn, sono state 74 le aziende e le istituzioni pubbliche che hanno deciso di dare il loro contributo per la crescita della vegetazione all’ombra della Tour Eiffel.
Un nuovo modello di città
Per la vice sindaco di Parigi Penelope Komites non si tratta solamente di un modo per produrre frutta e verdura a chilometro zero: «Parigi intende inventare un nuovo modello urbano. I cittadini vogliono nuovi modi per sentirsi coinvolti nella costruzione della città e vogliono essere i giardinieri».
L’orto urbano in una vecchia stazione
Uno degli esempi di questo percorso di trasformazione è La REcyclerie, che in un’area di 100 ettari a venti minuti dalla Tour Eiffel ha costruito uno degli orti urbani più grandi della città sfruttando gli spazi di una vecchia stazione ferroviaria. Lì si producono 150 varietà tra verdure e ortaggi che vengono usati direttamente per la preparazione dei piatti serviti ai clienti del bar al centro della struttura. E c’è una grossa attenzione a evitare gli sprechi: gli avanzi vengono dati a galline e polli che abitano in quell’area mentre le papere si nutrono dei lumaconi che popolano i giardini. Molto famoso anche il miele prodotto da La REcyclerie che sembra avere qualità superiori a quello prodotto in ambito rurale: «Non usiamo nessun pesticida sui nostri fiori e sulle nostre piante», spiega Marion Bacahut che coordina il programma de La REcyclerie.
© La REcyclerie
Sui tetti della città
Altra realtà interessante è La Chambeaudie Farm che sorge sul tetto di un centro medico di Parigi. È gestita dalla startup Aéromate che ha ottenuto la gestione dell’area di 500 metri quadri di proprietà della metro della città (RATP). Le piante e le verdure prodotte sono di 40 tipi differenti ottenuti soprattutto con la coltura idroponica. Da poco la startup ha firmato un contratto per cominciare la coltivazione su un altro edificio nel centro cittadino. Questa iniziativa imprenditoriale ha contribuito a creare anche occupazione.
Obiettivo 30 ettari nel 2020
A conti fatti, comunque, gli ettari di città coltivati sono solo 15 e siamo ancora lontani dall’obiettivo dei 30 ettari che è stato fissato per il 2020. Un grosso contributo lo darà nel 2019 lo Chapelle International Project che aprirà un orto di più di 7mila metri quadri nei quali verranno prodotti vegetali per rifornire la catena Franprix.