Il progetto presentato da Sony consentirebbe a giocatori e spettatori di utilizzare in esclusiva un determinato asset di gioco e trasferirne i diritti ad altri gamers tramite NFT
L’ultima novità di PlayStation è un brevetto nel quale viene presentata la possibilità di trasferire degli NBFT tra giochi diversi, con anche usi più originali. Secondo la Sony Interactive Entertainment, la società produttrice della console, i nuovi videogiochi potrebbero, infatti, includere e condividere gli NFT come elementi grafici o asset di gioco (come un personaggio, un’arma o altri elementi) al fine di scavalcare i limiti imposti dalla tecnologia agli attuali sistemi. Ad oggi, infatti, non è permesso a un singolo giocatore di utilizzare quegli asset su più giochi e piattaforme.
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Il brevetto di Sony
Il brevetto di Sony “NFT Framework For Transferring And Using Digital Assets Between Game Platforms”, depositato lo scorso anno e pubblicato il 16 marzo, sta puntando alla possibilità di utilizzare le NFT e la tecnologia blockchain nei giochi, in particolar modo con strumenti legati al trasferimento di NFT tra piattaforme diverse. Il fine è quello di consentire ai giocatori e agli spettatori di utilizzare in esclusiva l’asset e poter trasferirne i diritti ad altri tramite NFT. In buona sostanza, la nuova tecnologia dovrebbe essere in grado di ricostruire la storia di asset digitali: non solo oggetti cosmetici presenti in un titolo ma anche scene di gioco. La stessa tecnologia dovrebbe poi trasformare questi oggetti digitali di varia natura in oggetti unici e assegnare il possesso di questi ad alcuni giocatori che potrebbero poi scambiarseli.
Per fare un esempio, i giocatori che ottengono una skin unica in un certo gioco possono utilizzarla anche in altri titoli. Questi NFT potrebbero essere trasferiti ad altri: venduti o scambiati, secondo quanto comunicato da Sony, che sta pensando agli NFT anche come possibilità di salvare quei dati e trasferirli su altri giochi e giocatori. Secondo quanto si apprende dalla lettura del brevetto: “È possibile creare un NFT che rappresenti il raggiungimento di un determinato livello, punteggio e/o accumulo di punti in un particolare videogioco. L’NFT può essere trasferito a qualcun altro, che può riprendere il gioco dove il cedente ha lasciato in base all’NFT, in modo che il cessionario inizi il gioco allo stesso livello, con lo stesso punteggio e/o con lo stesso accumulo di punti del cedente”. Una novità che non è assoluta per la società di videogames. Già in un brevetto depositato nel 2021 Sony studiava un potenziale uso delle NFT nei videogiochi per la tracciabilità dei beni digitali. Lo scopo era quello di seguire la storia di un bene digitale, come un oggetto cosmetico, un momento di gioco, una singola immagine o un video clip, assegnandogli un token unico.