Perfino nel dramma c’è spazio per strappare un sorriso. Nelle scorse ore ha fatto il giro del mondo il video che immortala un manifestante in Turchia mentre scappa dalla polizia vestito da Pikachu, l’iconico topo giallo dei Pokémon.
Che cosa sta succedendo in Turchia?
Negli ultimi giorni la Turchia è al centro di proteste di piazza organizzate per sostenere il sindaco di Istanbul, Ekrem İmamoğlu, sospeso dall’incarico dopo l’arresto con l’accusa di corruzione e sostegno al PKK, il partito che Ankara definisce organizzazione terroristica. Da tempo İmamoğlu è noto come il principale sfidante del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Nelle scorse ore è stato intanto nominato un sindaco ad interim, Nuri Aslan. Le elezioni presidenziali sono previste per il 2028 e secondo i critici Erdoğan ha voluto indebolire un potenziale sfidante alle urne.
Che ci fa Pikachu in Turchia?
Sono quasi 2mila le persone arrestate in Turchia a seguito delle proteste a sostegno di İmamoğlu. Ad Antalya hanno sfilato in molti, tra cui anche un manifestante vestito da Pikachu e immortalato dal giornalista Ismail Koçeroğlu. Un’azione per ampliare l’eco della protesta, che replica un modello già visto in passato. In Cile per la precisione.
Cuando una se cae, la empujan o la ningunean…una se levanta y sigue luchando, al igual q #ElPueblo q lucha contra la violencia de este sistema feroz. #SiTeCaesTeLevantas #SinMiedo Gracias @chanchodeguerra por este hermoso video! 👏👏👏 #TiaPikachu @LaListaPueblo @BailapikachuO pic.twitter.com/MMjd0CmytK
— Giovanna Grandon caro (@TiaPikachu) March 1, 2021
Era il 25 ottobre 2019 quando Giovanna Grandón, sposata e madre di quattro figli, stava sfilando a Santiago del Cile vestita con indosso un enorme costume da Pikachu. Un manifestante, colpito da quella scena, ha ripreso la donna mentre saltellava fino a quando è inciampata sul marciapiede cadendo rovinosamente a terra. Quel video su YouTube è diventato virale trasformando la donna in un simbolo delle proteste. Grandón è stata poi eletta all’Assemblea Costituente.