Da fumi&room6 l’avventura di Haruto Soraki in un mondo che non è più casa
Il medium videoludico ha mostrato tutte le proprie capacità nel trattare le tematiche più impegnate e profonde. A differenza della comicità, il dramma è un genere affrontato sia dalle grandi software house sia dalle realtà indie che spesso si cimentano con storie originali e convincenti. Nel caso di 7 Years From Now, titolo di fumi&room6, il tema riguarda la perdita di memoria e il conseguente viaggio per ritrovare se stessi dopo un misterioso incidente. Andremo a caccia di indizi, scoprendo segreti e lati nascosti del luogo in cui siamo sempre vissuti. Ecco la nostra recensione di 7 Years From Now per Nintendo Switch.
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Recensione di 7 Years From Now
Nei panni di Haruto Soraki, ragazzino sopravvissuto a un misterioso incidente, il gamer affronta un viaggio in un mondo realizzato in grafica voxel. Da un certo punto di vista questo titolo ci ha ricordato quella strana sensazione di solitudine di A day without me: nonostante in quest’ultimo videogioco fossimo gli unici sopravvissuti in un mondo desolato, anche in 7 Years From Now si percepisce una distanza enorme tra noi e gli altri. Siamo vivi e siamo tornati a casa, ma è come se qualcosa di brutto sfugga al nostro sguardo.
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Per quanto sottile, il dramma e la tensione sono percepibili in 7 Years From Now, soprattutto per un trama che si svela mano a mano grazie ai dialoghi e ai ragionamenti di Haruto Soraki. Sulla grafica gli sviluppatori hanno fatto una scelta ben precisa, andando a stuzzicare soprattutto la curiosità di chi apprezza il retro gaming e ambientazioni di gioco alla Minecraft. D’altra parte il grosso scivolone sta nella traduzione in italiano del videogioco. Molti, troppi refusi lasciano pensare che la software house non si sia sforzata più di tanto nel curare questo aspetto, invece determinante per creare la giusta atmosfera. Che, invece, a volte risulta smorzata per errori da matita blu. Il nostro auspicio è che si intervenga con una patch il prima possibile.
