Dalla Francia un titolo spensierato per divertirsi con un parkour molto tech
Gli sviluppatori l’avevano annunciato all’ultimo E3: Cyber Hook sarebbe stato lanciato anche su Nintendo Switch. Da oggi, giovedì 24 giugno, il videogioco è finalmente disponibile anche per i proprietari della console ibrida. Sviluppato dai francesi di Blazing Stick, il titolo è un platform in 3D da giocare in prima persona: nessuna trama, soltanto azione. In una dimensione alternativa, piena di cubi fluttuanti e sotto un cielo di stelle al neon dobbiamo completare diversi livelli correndo e, soprattutto, saltando di qua e di là. Per rendervi l’idea è come se vi chiedessero di fare parkour con le ultime tecnologie riprese dagli scaffali degli Avengers e sfruttando un ambiente fatto apposta per rendere tutto il più frenetico e divertente possibile. Scoprite di più nella nostra recensione di Cyber Hook.
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Recensione Cyber Hook
Per scoprire il gameplay di Cyber Hook basta un amen. Scaraventati nella prima arena, ci si imbatte in un piccolo e sorridente monitor che ci servirà per imparare i comandi di base. Disponibile in inglese, il videogioco non è affatto respingente: l’effetto magnete è garantito una volta che ci si lancia per aria cercando di atterrare nel modo più acrobatico possibile. Mano a mano che si affrontano nuove sfide si scoprono gli strumenti a disposizione: a cominciare dal rampino, indispensabile per diventare un Tarzan cibernetico.
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Poi c’è l’Hand Gun, la pistola che potremo utilizzare per distruggere tutti gli ostacoli lungo il cammino (pur non essendo un open world, la strada verso la meta non è una sola e il gamer può scegliere quella che gli sembra la più veloce ); per assaporare ancora di più l’adrenalina attimo per attimo Cyber Hook dà la possibilità di vivere ogni momento saliente in slow motion (fondamentale quando i millimetri fanno la differenza tra uno wow e un epic fail). Come nei migliori platform non poteva mancare il doppio salto e la possibilità di correre lungo le pareti. Noiosetta, purtroppo, la colonna sonora, sulla quale la software house avrebbe senz’altro potuto fare di meglio. Manca climax nel comparto audio e in ogni fase sembra sempre di ascoltare un eterno ritornello.