Come gira su console uno dei titoli più visionari di sempre?
La premessa è d’obbligo: far funzionare Flight Simulator su console rappresenta una delle pietre miliari dell’evoluzione del gaming globale. Fino a pochi anni fa soltanto i computer più performanti potevano permettersi di offrire ai giocatori un’esperienza appagante, che dall’inizio degli anni ’80 (quando venne rilasciato il primo capitolo della saga) si è fatta mano a mano più realistica, con un balzo di qualità impressionante negli ultimi tempi grazie all’impiego di intelligenza artificiale e a un lavoro ciclopico di mappatura del mondo intero. Finalmente Flight Simulator è disponibile su Game Pass, una libreria di giochi sempre più ricca e aggiornata. Dopo l’assolo all’E3 di giugno, quando Microsoft ha sbaragliato la concorrenza con annunci a pioggia e un evento da far impallidire i competitor, è giunto il momento di capire se il colosso di Redmond è riuscito nell’ultima impresa. Scoprite di più nella nostra recensione di Flight Simulator per Xbox Series X/S.
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Recensione di Flight Simulator
Se, come chi scrive, avete una Xbox Series S già piena di giochi rassegnatevi: per installare gli oltre 100 Giga di Flight Simulator dovrete fare un pò di pulizia. Le vette di realismo toccate in questo videogioco sono un magnete per i neofiti della serie: a seconda che abbiate una connessione adeguata o meno, la scelta iniziale è proprio quella di operare con la versione online – sempre aggiornata con mappe e meteo – oppure quella più povera. Per molti osservatori il titolo rappresenta il primo vero videogioco finalmente next gen.
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Da dove partire
Se siete alla vostra prima esperienza con Flight Simulator il nostro consiglio è quello di buttarvi nell’approfondito tutorial che vi mostrerà, passo passo, tutto quello che c’è da sapere (e, soprattutto, fare) per diventare piloti provetti. Disponibili in italiano, le lezioni di volo partono dalle basi e dal dizionario di riferimento, imprescindibile se volete orientarvi in volo e non entrare in panico. Per quanto complesso e con una curva di difficoltà decisamente ripida se amate le sfide, Flight Simulator ha comunque tanto da offrire anche a chi ha il semplice desiderio di scoprire un titolo che ha fatto scuola, svagandosi nei cieli con un’assistenza decisiva per manovrare l’aeroplano preoccupandosi soltanto di virare e lasciarsi stupire dai panorami più belli che il mondo sa regalare.
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E l’algoritmo vide che era cosa buona
Bastano i voli di scoperta, quelli che trovate nel menu principale, per ammirare il lavoro di sviluppo svolto dalla francese Asobo Studios. Per ricreare il mondo intero con modelli 3D estremamente fedeli alla realtà, insieme a Microsoft la software house ha fatto elaborare 2,5 petabyte (1 petabyte equivale a 1 milione di Giga) di foto satellitari in 2D, dandoli in pasto al machine learning. Così gli algoritmi hanno letteralmente ricostruito il pianeta Terra in 3D.
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Il realismo è servito
L’esperienza su Flight Simulator può essere frustrante se non si accettano le regole del gioco. Certo, anche gli allievi più disciplinati finiranno con lo schiantarsi nei primi voli, ma quel che conta è imparare dagli errori per migliorarsi. In prima persona (dalla cabina di pilotaggio) o in terza (dall’esterno dell’aereo), il videogioco accontenta entrambe le filosofie degli amanti del realismo e potrebbe rappresentare uno stimolo niente male per chi ama viaggiare e scoprire i luoghi del mondo in un’ottica potenzialmente rivoluzionaria.
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Per concludere la nostra recensione di Flight Simulator, i pregi sovrastano di gran lunga i difetti di un titolo impegnativo. A livello grafico la nostra Xbox Series S si è comportata più che discretamente, anche se in certi frangenti abbiamo notato alcuni effetti pop up e texture non proprio impeccabili. Ma non potremmo mai ribadirlo abbastanza: qualche sbavatura era inevitabile su console senz’altro potenti, ma non in grado di competere con i PC più performanti. Da Game Pass ci spingiamo a dire che abbiamo visto un primo esempio di come l’ecosistema Microsoft intende la next gen. E non vediamo l’ora di scoprire che cosa ci aspetta all’orizzonte.