Dalla Turchia con furore. Ecco il prodotto di una software house indie
Sempre siano lodati i picchiaduro, titoli che ci riportano indietro allo spirito gaming di qualche decennio fa, e che rispettano le tradizioni del genere. Vale a dire trama essenziale e livelli in cui bisogna far volare i pugni a destra e a sinistra contro fiumi di avversari. Per gli schermi di Nintendo Switch ecco la nostra recensione di Mayhem Brawler, sviluppato dalla software house turca Hero Concept. Non siamo proprio all’inno esplicito al retro gaming, dal momento che la grafica arcade è forse più ispirata ai fumetti della Marvel, ma il prodotto finale è senz’altro ben ancorato all’anima beat’em up di riferimento.
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Recensione di Mayhem Brawler
Il gameplay di Mayhem Brawler non innova nulla di particolare. A scorrimento laterale dobbiamo avanzare col nostro personaggio e fare piazza pulita degli avversari. Tanto per cominciare viene richiesto quale livello di difficoltà si è disposti ad accettare: da cadetto – ovvero se non siete in cerca di guai – a leggenda – ovvero i guai li mangiate a colazione – ci sono quattro gradi di intensità che promettono una certa longevità al titolo, soprattutto per chi vuole farsi le ossa (e romperle).
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Sono tre i protagonisti che possiamo scegliere – in single player o in cooperativa – e ciascuno di loro ha la propria arma segreta. C’è una sorta di Wolverine, con unghie affilate e la fama di essere un’arma vivente; segue il fratello di Colosso, un gigante alto come una montagna; e infine, ma non per questo meno temibile, una giovane agente col potere della telecinesi. I primi livelli, come sempre, valgono come palestra per fare pratica: al gamer viene insegnato come si attacca in maniera tradizionale, come si para e come si sfoga tutta la propria rabbia nei momenti più difficili.
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L’ambientazione di Mayhem Brawler è ispirata all’universo cartoon, dettagliata e ricca di oggetti pesanti o appuntiti che possiamo utilizzare a nostro piacimento. Oltre alla caratterizzazione perfetta del contesto urbano – altra citazione colta dei migliori fumetti – c’è stato anche un lavoro niente male nella differenziazione dei cattivi da affrontare. Alcuni amano attaccare da lontano, con bocche di fuoco mostruose; altri adottano la strategia dei cazzotti; altri ancora prediligono le lame. Da sottolineare anche come Hero Concept abbia sviluppato gli intermezzi tra una scazzottata e l’altra: la software house ha voluto inserire momenti di dialogo tra gli eroi, con scambi di messaggi a suon di tweet.