Da Zoo Corporation un videogioco diverso
Dopo il cliché donne e motori, potremmo dire che esiste anche quello donne e carte. Ci scuseranno i più sensibili a certi luoghi comuni, ma non intendiamo fare apposta. In questa recensione di Pretty Girls Klondike Solitaire non può però non venire in mente quanto sia intrigante – e, a suo modo, geniale – il collegamento tra il solitario (si parla di carte) e una buona compagnia di avvenenti ragazze disegnate in stile anime pronte ad assistere alle nostre partite in sensuale e adorante silenzio. Sviluppato da Zoo Corporation, il videogioco è disponibile su Nintendo Switch, insieme a tutti quegli altri titoli del genere che abbiamo recensito. E che inseriremo tra i leggi anche di questo pezzo per farvi capire quanta carne al fuoco ci sia nel mondo del gaming piccante.
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Recensione di Pretty Girls Klondike Solitaire
Se in altri titoli anime del genere un briciolo di trama – quasi mai originale – c’è, in Pretty Girls Klondike Solitaire il giocatore deve semplicemente trovare un modo di vincere le partite a solitario, senza farsi distrarre troppo dalla bella compagnia. Se siete appassionati di questo gioco e per pochi euro volete un’offerta un pò fuori dalle righe, senz’altro il titolo fa per voi. Non si andrà mai oltre il dovuto, vi avvisiamo.
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Videogiochi simili vanno comunque a coccolare – è il termine migliore – la propria nicchia sia in Giappone, sia nel vecchio continente. A volte utilizzano trame un pò scontate e, come nei B Movie, tutto è propedeutico a fare vedere qualche centimetro di pelle. Lungi da noi però fare qualsiasi osservazione bigotta, soprattutto alla luce di quanto la dicitura “contenuti riservati agli adulti” valga ormai come una barriera fatta di carta. In tutta onestà, non è certo nel mondo dei videogiochi che si guarda se ci si vuole concedere qualche momento di leggerezza.