Da una software house indie di New York un titolo che osa
Il genere beat’em up è esigente. Sì, perché i combattimenti devono restituire una certa adrenalina al gamer quando si sente accerchiato e messo alle strette. Dei titoli provati finora, Treachery in Beatdown City è senz’altro quello che ha calcato di più la mano sulla pixel art, mettendo da parte le animazioni o i virtuosismi grafici di un cazzotto in faccia. Sviluppato dalla software house indie HurakanWorks, di stanza a New York, abbiamo provato il titolo su Nintendo Switch, affrontando una storia niente male – considerando che nei picchiaduro non si chiacchiera molto – che mescola elementi da RPG in un ambientazione colorata e originale. Scoprite di più nella nostra recensione di Treachery in Beatdown City.
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Recensione di Treachery in Beatdown City
Con una grafica retro, il divertimento in Treachery in Beatdown City sta tutto nei combattimenti appena accennati tra i nostri eroi e i balordi che ci sbarreranno la strada. In un contesto urbano che varia a seconda delle situazioni – si va dalla banchina della stazione al marciapiede – il nostro obiettivo è scontrarci con i cattivi di turno e fargli vedere chi comanda. Trattandosi di un gioco di ruolo, la strategia da adottare varia ogni volta a seconda dell’avversario. Avremo a disposizione vari attacchi e i nostri personaggi potranno potenziarsi.
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A differenza di altri titoli indie recenti come River City Girls, in Treachery in Beatdown City il gamer non deve aspettarsi tanto la bellezza grafica di una zuffa tra pesi massimi. Il bello è che in questo videogioco l’anima da picchiaduro va a braccetto con la logica RPG, in un’originale mix che vi suggeriamo caldamente di provare. Per un prezzo parecchio abbordabile (poco più di 15 euro), ce n’è che avanza per sfogarsi in console.