Combattere, combattere, combattere
Difficile trasmettere la frenesia di uno scontro dal minuscolo schermo della Nintendo Switch. L’adrenalina che inietta Ultra Age ci ha però convinto che nulla è impossibile, neppure per una console minore. Sviluppato dai sudcoreani di Next Stage e Visual Dart, il videogioco in questione è un roguelike che, al netto di una grafica non eccelsa, convince per un combat system vario e divertente. Il protagonista, Age, è l’ultima speranza per la terra in un futuro molto molto lontano, dove creature robotiche e brutali hanno ormai preso il controllo del pianeta. Scoprite di più nella nostra recensione di Ultra Age.
Leggi anche: Recensione di The Persistence Enhanced, da soli, al buio, nello spazio
Recensione di Ultra Age
Sono diversi anni che il pubblico videoludico stava aspettando Ultra Age, annunciato nel 2018 al Tokyo Game Show. Ora che ci abbiamo giocato diverse ore possiamo dire che l’attesa non è stata vana: il combattimento, la parte forte del videogioco, vale il prezzo del biglietto (meno di 30 euro). In campo aperto abbiamo la possibilità di adottare tutte le strategie che vogliamo, a seconda dell’arma di cui disponiamo. Gli scontri non sono a turni, ma in tempo reale e credeteci quando ve lo diciamo: la velocità è nostra alleata. Guai a fermarsi, chi lo fa è spacciato.
Leggi anche: Recensione di Returnal, ciò che non uccide ora, lo farà tra poco
Quando è in corso la battaglia non c’è troppo tempo per pensare. Nei momenti di tranquillità, Ultra Age è un videogioco che si sviluppa su mappe e scenari di gioco abbastanza vari, dove il protagonista si avventura in stretti corridoi per esplorare (non troppo) l’ambiente in cerca di potenziamenti e altre risorse. L’obiettivo è comunque uno soltanto: scontrarsi con i nemici, creature molto più grandi di noi e soprattutto dai poteri sorprendenti. Partendo con una spada, che ci dà la possibilità di proiettarci in aria per piombare a terra e fare molto danno, ci rendiamo però presto conto che l’arsenale deve essere il più vario possibile se vogliamo annientare i mostri o, più semplicemente, sbloccare portali.
Leggi anche: Curse of the Dead Gods, la versione startup di Indiana Jones e il Tempio maledetto
Niente male il fatto che sia in inglese con sottotitoli italiano. Purtroppo, lo abbiamo anticipato, il lavoro grafico su Age non è stato eccelso e lo abbiamo notato soprattutto perché gli sviluppatori insistono nel proporci il suo viso nei filmati che intervallano il gameplay, in cui il protagonista dialoga con gli ultimi alleati rimasti. Espressioni facciali inesistenti a cui si aggiungono texture non imperdibili, con un mondo sì colorato e vario, ma non troppo elaborato nei dettagli. Detto questo non possiamo che apprezzare il lavoro dei sudcoreani, che con Ultra Age hanno alzato la barra della velocità perfino su Nintendo Switch.