Cerchi nel grano, spostatevi…
Mille volte meglio questi licantropi, di quelli che ci stanno dando la caccia in Resident Evil Village, l’ultimo capolavoro di Capcom e titolo del momento del panorama videoludico. La software house nipponica è uscita allo scoperto, dicendo al mondo dei gamer e ai cittadini britannici che quel gigante licantropo disegnato nella campagna inglese con nastro lucente è opera sua (ma va?!) e rientra in una delle mille campagne di marketing che affolleranno soprattutto le piattaforme online per dire ai quattro venti che il nuovo capitolo della saga gaming horror più famosa è disponibile in console. Scenografico, certo: ma non fa paura come quelli veri dell’ottavo episodio.
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Resident Evil: signore e orrori…
La gigantesca installazione, lunga 100 metri, è stata posizionata in un angolo sperduto del Regno Unito, nel Somerset, sulle Blackdown Hills. Vero: non siamo in un villaggio sperduto della Romania, dove sarebbe caduto a fagiolo visto che Resident Evil VIII è ambientato proprio in uno spettrale scenario balcanico. Senza rischiare di farvi spoiler, il “Lycan” disegnato sull’erba di una dolce collina d’Oltremanica è un gemello di quello che potreste incontrare nel videogioco. Parliamo di una mostruosa creatura, forte, dai riflessi e dalla velocità sovrumani.
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Per chi si fosse perso le ultime puntate, la saga Resident Evil ha appena spento le 25 candeline. Tsuyoshi Kanda, Producer di Resident Evil Village presso Capcom ha rilasciato questo commento alla vigilia del grande lancio su console. «Resident Evil, come brand, ha davvero saturato il globo e creato fan anche tra coloro che non hanno mai giocato ai videogiochi. Nei giochi survival horror, a differenza dell’horror tradizionale, c’è questa sorta di catarsi dal risultato che il giocatore ottiene superando le proprie paure. Il franchise è noto per aver introdotto alcuni dei personaggi più iconici dei videogiochi e ha sempre provato cose nuove man mano che la serie progrediva».