La software house italiana Milestone è la regina delle moto. Anche sulle console d’ultima generazione
Sì, ve lo diciamo subito. Ride 4 è quanto più ci si avvicini al racing game definitivo, almeno per quello che concerne il mondo delle due-ruote. Abbiamo deciso di dirvelo senza troppi giri di parole perché sarebbe inutile girarci attorno, soprattutto se seguite The Next Tech (la “casa” di tutti gli amanti della tecnologia che frequentano StartupItalia) con assiduità: ricorderete infatti la recensione della versione per PlayStation 4 e X-Box One. Oggi torniamo in pista, deretano ben saldo al sellino, per parlarvi invece di come i bolidi di Milestone, la più grande software house del nostro Paese, se la siano cavata con PlayStation 5 e Xbox Series X|S.
Ma, prima di tutto, specifichiamo un dettaglio tutt’altro che secondario: se, lo scorso ottobre, dopo aver letto la nostra recensione, siete corsi ad acquistare Ride 4 su Ps4 o Xbox One incuranti che di lì a breve sarebbe uscita la versione next gen, calma, aspettate a maledirci in tutte le lingue. Avrete infatti tempo fino al prossimo 30 aprile per scaricare anche questa nuova edizione, DLC inclusi, sulla vostra ultima piattaforma di gioco, in modo del tutto gratuito. Una lodevole iniziativa. Ma quali differenze intercorrono tra Ride 4 in versione PlayStation 4 e il medesimo titolo per PS5? A livello contenutistico, ovviamente, nessuna; a livello grafico, invece, siamo dalle parti di quanto visto su PS4 Pro senza più necessità di settare le opzioni in modo performante per tenere alto l’aggiornamento dei frame. Questo significa quindi poter correre ancorati a 60 FPS con una risoluzione fino a 4K.
Se avete letto la recensione dello scorso autunno ricorderete che ci eravamo lamentati dello “stacco”, a livello visivo, tra le moto e i piloti da una parte e la cura dei circuiti e degli sfondi dall’altra: incredibilmente definiti i primi, molto più spogli e poveri i secondi. Purtroppo dobbiamo registrare che sulle console di nuova generazione la differenza qualitativa è ancora più marcata. Ma è pressoché il solo difetto del gioco, che ci siamo voluti levare subito così da poter tessere lodi continue da questo momento fino alla fine della recensione.
Continuando con le novità, su PlayStation 5 è possibile provare l’esperienza offerta dal feedback tattile molto avanzato di PS5 DualSense che, in modo non dissimile da quanto visto con la versione per l’ultima ammiraglia Sony di MXGP2020 (sempre Milestone) permette di essere sollecitati continuamente da vibrazioni che cambieranno in sinergia col gas e con le frenate o gli scossoni della moto (e le asperità dell’asfalto) nel modo più realistico possibile. Infine, quasi dimezzati, grazie all’SSD, i tempi di caricamento.
In moto con Anna
Ancora una volta dorsale del racing game realizzato qui a Milano, nonché convitato di pietra (in realtà molto presente, sebbene apparentemente invisibile) è A.N.N.A., acronimo di Artificial Neural Network Agent, sistema di intelligenza artificiale neurale messo a punto diverso tempo fa da Milestone (già messo in pista in MotoGP 20) basato sul machine learning. Permette così di gareggiare contro “un’IA più umana che mai”, o forse promette, perché non è certo come correre con un pilota in carne e ossa e qualche svarione A.N.N.A. di tanto in tanto lo commette, ma le sfide sono parecchio appassionanti. Soprattutto nella nuova modalità “Endurance“, un tour de force dove, dopo un po’, i piloti avversari inizieranno a simulare anche la stanchezza e la tensione, arrivando a inanellare un maggior numero di errori.
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Ride 4 si propone oggi più che mai come un gioco per appassionati. Chi cerca un titolo arcade guardi altrove, perché Milestone non consente di accendere il gas nel pieno di una curva, imponendo invece di calibrare al millimetro ogni spostamento e ogni traiettoria, specie quando ci si avvicina troppo ai cordoli. Naturalmente ci sono tonnellate di aiuti da abilitare e disabilitare, a seconda del tipo di sfida che state cercando. Ma ricorrervi significa non poter provare la soddisfazione di essere rimasti in sella dopo un sorpasso poco prima di una curva, avendo avuto la meglio sull’avversario e, prima di tutto, sulla “bestia” che ruggisce sotto di noi.
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Una vita sulle due ruote
Come ormai ogni produzione sportiva che si rispetti, anche in Ride 4 il fulcro del videogioco italiano è la modalità Carriera: si crea da zero il proprio pilota e lo si accompagna lungo il tracciato che lo porterà dalle “stelle” alle stalle, correndo nelle varie leghe regionali. Divertentissimo, ma il divertimento per i fissati inizia ben prima di scendere in pista. Noi, per esempio, abbiamo perso ore semplicemente realizzando le decalcomanie delle moto e dei caschi del nostro team: l’editor è tra i più completi e personalizzabili visti in questo genere di videogame. Ma il cuore della modalità consiste nel farvi prendere parte a tutti i campionati possibili e immaginabili così da permettervi di farvi provare tutte le moto presenti nel gioco. Incluse quelle storiche.
La cura con cui Milestone ha realizzato i 176 modelli di moto (65 saranno aggiunti nel prossimo periodo tramite DLC) è poi sopraffina. Forse anche esagerata dato che gli sviluppatori italiani sembrano avere perso anche troppo tempo sulla cura di moto, livree, carene e caschi, mentre le 16 piste, che diventano 31 se si contano anche le varianti, sono un po’ più spoglie e presentano, anche su PlayStation 5 e Xbox Series X|S, un maggior numero di dettagli in bassa risoluzione. Ma ciò che più importa è che a livello contenutistico invece il titolo italiano è una vera e propria enciclopedia ludica per tutti gli amanti delle due ruote e saprà intrattenervi fino alla prossima edizione. Forse pure oltre.