Ubisoft ci porta all’aria aperta. Non scordatevi il casco e la tuta alare
Un titolo che senz’altro stona con la stagione. L’autunno si sta sgranchendo, con nebbie, piogge e temperatura che calano. E cosa hanno pensato bene di fare i ragazzi di Ubisoft? Rilasciare uno dei titoli più en plein air dell’anno. Ci stiamo riferendo a quell’esplosione di colori e adrenalina che è Riders Republic, videogioco che abbiamo provato sulla next gen di Xbox per mettere alla prova un titolo che non ha paura di fare una pernacchia alle leggi della fisica per ribadire chiaro e tondo che trick e acrobazie per aria sono molto più belle se possiamo buttarci a capofitto senza paura di sfracellarci al suolo. Arcade allo stato puro, con una grafica di contorno sgargiante e tanta bella gente. Scoprite di più nella nostra recensione di Riders Republic.
Riders Republic: ce n’è per tutti
RidersRepublic, come in parte suggerisce il nome, non è un videogioco da lupi solitari. Certo, potreste divertivi nel PvC, ma se vi accordate con qualche amico online (c’è anche il cross-play) o in locale consentireste al software di brillare in console. Come spesso accade in questi titoli, appena lanciato si ha subito la sensazione di essere finiti in mezzo a una festa e, guarda caso, tutti stavano aspettando noi per dare il via alle danze. In un open world da sport estremi, il prodotto Ubisoft spalanca le porte ai gamer di diverse discipline, tutte al cardiopalma: dalle più classiche gare in mountain bike o bici da downhill, agli sport da settimana bianca come sci e snowboard, fino alle attività che ci pongono appena sotto i supereroi della Marvel come gare in tuta alare o con jet wing.
Lo show prima di tutto
Riders Republic è un titolo che piace e che vuole piacere a tutti. Fossimo in un ambito simulativo bisognerebbe perdere ore e ore prima di imparare come si plana con una tuta alare o si affronta una discesa su sterrato. E invece, fortunatamente, questo comprensorio da folli è il luogo ideale per tutti, che non butta giù (letteralmente) quasi mai. A meno che non vogliate atterrare di testa o precipitare da un dirupo, il software sa essere magnanimo e, un pò come gli arbitri in Champions, non fischia mai e lascia giocare per non fermare lo show.
Se scegliamo di affrontare una carriera nel Paese dei balocchi degli sport outdoor occorre partire dall’avatar. Uomo o donna, l’editing del personaggio è un primo passo fondamentale per rendere il nostro agonista un tipo o una tipa che sa farsi notare. Inizialmente possiamo poco, ma grazie alla nostra bravura potremo collezionare stelle per sbloccare equipaggiamenti e far morire d’invidia gli altri concorrenti. Non abbiamo usato l’espressione Paese dei balocchi a caso nella nostra recensione: Riders Republic è un covo di matti, dove non si corre soltanto per vincere, ma anche per farsi notare tra la massa.
Il gameplay
C’è anche la modalità Zen in Riders Republic, ma quel che vi suggeriamo è rimboccarvi le maniche e buttarvi nel mondo, alla ricerca di gare e competizioni alla vostra portata. Non mancheranno, ovviamente, azzardi: volte in cui vorrete gettare il cuore oltre l’ostacolo in corse troppo difficili. Fallirete e imparerete la lezione. In questo videogioco, a dir il vero, non c’è il fallimento vissuto male, ma un clima festoso che mantiene competizione e divertimento sullo stesso piano. Ma cosa offre dal punto di vista del gameplay Riders Republic?
Come già accennato Ubisoft non ha voluto inserire nulla di simulativo, calcando invece la mano sull’anima arcade e giocosa di Riders Republic. Il risultato è un brillante prodotto col quale è però bene prendere le misure. Le modalità di corsa sono due: Trickster o Racer. Nel primo caso gli sviluppatori hanno ingolosito i gamer più abituati ai titoli racing, dando loro la possibilità di effettuare le acrobazie con lo stick destro del pad, tenendo sempre fissa la telecamera; nel secondo, invece, la telecamera viene governata con lo stick destro, mentre i numeri in cielo sono affidati alla combinazione di tasti da schiacciare.
Oltre al divertimento in pista, Riders Republic offre anche un aspetto di community che completa il quadro, con la storia del nostro protagonista che viene accolto in questo club di pazzi furiosi. Non c’è un ordine: le competizioni che possiamo scegliere non seguono un calendario, ma in base agli eventi disponibili sulla mappa possiamo raggiungerli per prendervi parte. Ogni disciplina ha i suoi elementi di libidine: la bici è un bel modo per iniziare, soprattutto perché possiamo sfatare il mito secondo il quale occorre un motore per essere veloci (ma se hai la gravita dalla tua?); gli sport invernali pure hanno un loro fascino e ci danno davvero l’idea di un mondo dove non c’è stagione senza sport; tute alari e altre robe da supereroi ci hanno invece fatto venire voglia di un Riders Republic in VR.