Disponibile anche su PlayStation, il titolo indie è per gente che non va al mare a rilassarsi
La bella stagione si sta sgranchendo le ossa, mostrandoci quanto di bello ci aspetta quando esploderà la primavera, tra caldo e giornate lunghissime. Immaginatevi ora su una spiaggia, a piedi nudi. Fatto? Bene: ora figuratevi con in mano un martello o qualsiasi altro attrezzo pesante. Vi sentite come un pesce fuor d’acqua? Non se state giocando a Ship Graveyard Simulator. Già testato sulla next gen di Xbox, lo abbiamo provato per PlayStation 4 (ma è disponibile anche su PlayStation 5). Torniamo a vedere cosa offre il titolo sviluppato da Incubator Games.
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In prima persona come tutti i simulatori, Ship Graveyard Simulator ci farà usare tutti gli attrezzi del mestiere per sezionare e smantellare le mille componenti di navi enormi. Ci sono delle fasi in terza persona, ma limitate soltanto ai momenti in cui guideremo il pick up per spostarci più comodamente. Le azioni che andremo a compiere in questo videogioco, ve lo anticipiamo, sono abbastanza ripetitive: si corre sulla spiaggia, ci si fa spazio tra i rottami e si inizia a usare la mano pesante con martelli e altri attrezzi.
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Una volta che distruggeremo un pezzo di nave, si attiverà una veloce animazione e un immediato effetto pop up che trasformerà i rottami in oggetti da raccogliere, facili da riconoscere. Non siamo ovviamente in un simulatore grafico: tutto è abbastanza acerbo, anche se è stato fatto un lavoro discreto quanto meno sugli attrezzi. Le missioni verranno spiegate nel corso dei vari turni, ma a meno che non scopriate in voi un’inclinazione naturale a un mestiere così faticoso, è probabile che le sessioni si riducano a brevi mordi e fuggi.