Dalla Corea del Sud un titolo indie nei panni di uno scheletro combattente
Ci sono buone probabilità che abbiate visto Squid Game, magari in lingua originale. Il coreano, lingua talmente lontana dalla nostra, spigolosa eppure affascinante, vi potrebbe aver conquistato al punto che, così a caso, vi sarete ritrovati in casa a scimmiottarne le musicalità suscitando l’ilarità dei presenti (chi scrive l’ha fatto). Se però vi è piaciuto questo modo di assorbire le storie, Skul: The Hero Slayer è qui per regalarvi una sceneggiatura doppiata in coreano, visto che ormai vi siete divorati le nove puntate della serie Netflix. Disponibile su Nintendo Switch e sviluppato dalla software house indie sudcoreana SouthPAW Games, questo è un platform roguelite che ci mette nei panni di uno scheletro sopravvissuto alla guerra. Gli umani stanno avendo la meglio sul regno del male. A pochi giorni da Halloween conviene, una volta tanto, scegliere il lato oscuro della forza e imbracciare ossa e altre armi per fronteggiare i vivi.
In Skul: the Hero Slayer – titolo d’esordio della software house – non ritroviamo certo una trama troppo profonda. I dialoghi sono sottotitolati in inglese, mentre alcuni intermezzi narrativi hanno la voce coreana che ci immerge nella storia (una vera chicca). Tuttavia il videogioco in questione non si perde troppo in chiacchiere: i nove membri del team si sono concentrati su ben altro. Per quanto riguarda il gameplay siamo di fronte a un platform a scorrimento orizzontale nel quale dovremo sbloccare portali e livelli uccidendo mostri e creature con le nostre improbabili armi. Si comincia con un osso, sufficientemente letale per fare pratica. Sono 100 i punti salute a disposizione e li vedrete crollare se non adottate una strategia rapida contro gli avversari.
Punitivo il giusto, Skul: the Hero Slayer potrebbe essere completato nel giro di un’ora, ma sareste dei pro gamer parecchio allenati. Se rientrate invece nel campo dei gamer mortali, il tempo per arrivare ai titoli di coda potrebbe decisamente allungarsi. Ogni volta che si muore bisogna riavvolgere il nastro e rivivere i capitoli. Il titolo è impostato proprio sul trial and error, per accompagnare il giocatore verso un perfezionamento delle proprie abilità. Il videogioco è inoltre in tema con Halloween e i travestimenti: all’occorrenza Skul può infatti togliersi il cranio per indossare elmi o teschi altrui, ottenendone le abilità collegate. Un pò come in Mortal Shell, dove un essere infernale e nudo come mamma l’ha fatto (poteva fare meglio) si impossessava delle spoglie di soldati caduti da rinvigorire e preparare alla battaglia, in Skul: the Hero Slayer c’è davvero l’imbarazzo della scelta: sono un centinaio i personaggi giocabili.
Per quanto riguarda le abilità, il titolo offre anche una componente ruolistica che lega armi e gli oggetti (nove al massimo) che potremo equipaggiare per diventare sempre più letali. Il cocktail di questo inventario è senz’altro un bel modo per incuriosire e sfidare gli appassionati. Infine nella pixel art notiamo senz’altro una cura tutta orientale nei dettagli e nelle ambientazioni. Nulla da lasciare a bocca aperta: gli scenari fanno il proprio lavoro in maniera più che discreta. A meno di 20 euro sullo store Nintendo Skul: the Hero Slayer è un boccone davvero prelibato.