Continua a far discutere la proposta del presidente francese Emmanuel Macron di vietare smartphone e social ai minori. L’iniziativa del capo dell’Eliseo è frutto di una ricerca elaborata da esperti e scienziati dalla quale sono emerse alcune linee guida: proibire il cellulare a chi ha meno di 13 anni e non consentire l’accesso a social come TikTok e Instagram fino a quando non si raggiunge la maggiore età. Ogni smartphone dato in mano a un bambino dovrebbe essere scollegato da internet.
Smartphone vietati ai minori: le ragioni
Come riporta SkyTG 24 in giro per il mondo sono diverse le iniziative analoghe portate avanti dagli Stati. L’obiettivo primario è ovviamente la tutela dei minorenni: secondo i critici le Big Tech non avrebbero fatto abbastanza per proteggerli con politiche di moderazione dei contenuti. Per quanto radicale, la misura sta animando il dibattito: tra le cause di aumento del disagio psicologico tra i giovanissimi pesa l’elevato utilizzo dello smartphone, porta di ingresso a contenuti non sempre adatti.
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A New York si discute da tempo sulle proposte del sindaco Adams di ridurre l’utilizzo di social e cellulari per i minorenni, mentre nel Regno Unito il giro di vite sui device riguarda anzitutto le scuole. Trattandosi di oggetti talmente diffusi, un ban unilaterale correrebbe però il rischio di risultare inefficace, come sottolineano gli scettici.
Quando si parla di smartphone vietati, uno dei luoghi su cui si interviene è la scuola. Francia, Finlandia, Svezia, Olanda e Regno Unito hanno adottato misure in questo senso, vietandone l’utilizzo. Una delle figure più note su questi temi a livello globale è quella dello psicologo Jonathan Haidt, autore del libro The Anxious Generation.