Il brand realizza prodotti di abbigliamento specifici per gamer, progettati e disegnati da gamer. StartupItalia ha incontrato Fabio Ferrotti, CEO e cofondatore dell’azienda
Prendete gaming, sport e fashion e fatene una realtà imprenditoriale del tutto inedita. Si potrebbe riassumere così l’idea che ha portato alla nascita di Beaths, azienda che realizza capi di abbigliamento specifici per i gamer, progettati dai gamer. Proponendosi come l’anello di congiunzione tra il fenomeno dell’esport, in forte crescita in Italia e nel mondo, e lo sport tradizionale, la startup punta a diventare un riferimento per gli appassionati del gaming competitivo, sia professionisti, sia tifosi. Beaths, ora all’interno del percorso di accelerazione Hubble, con l’incubatore Nana Bianca, vuole rappresentare un concept innovativo. Offrire, cioè, al mondo dell’intrattenimento digitale una propria identità anche a livello di abbigliamento, aspetto completamente nuovo per il settore.
© Foto: Beaths
I capi tecnici di Beaths, così come quelli sportivi, agevolano i movimenti del gamer, attraverso tessuti tecnici appositamente pensati per migliorare anche le performance di gioco, durante tornei e allenamenti. Proponendo quindi prodotti progettati da zero e occupandosi dell’intera filiera produttiva, nella tradizione del Made in Italy. “Come ex giocatore di basket, sono da sempre legato al mondo dello sport”, racconta Fabio Ferrotti, CEO e co-founder dell’azienda. “Nel corso di quest’anno, abbiamo sviluppato un brand di abbigliamento dedicato all’esport, a partire da persone che lavorano nel mondo del gaming”.
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Dall’idea alla realizzazione, le caratteristiche dei prodotti tecnici Beaths
Proprio grazie all’intuizione di Fabio Ferrotti e dei suoi soci, professionisti del settore, cofondatori della startup, Beaths si è trasformata in un progetto concreto. L’azienda è oggi composta da un team di quattro persone e rappresenta un unicum per la sua attività. “Una delle nostre particolarità principali è l’essere nati già all’interno del mondo dell’esport”, osserva Ferrotti. “Parliamo la stessa lingua di chi il gaming lo vive tutti i giorni. A differenza di marchi maggiori e affermati, che stanno facendo il loro ingresso in questo campo, ma dall’esterno”. Peculiarità, che dà a Beaths la possibilità di offrire un’identità all’abbigliamento specifico per esport e, allo stesso tempo, lanciare prodotti tecnici, in grado di migliorare le prestazioni dei gamer.
© Foto: Beaths
Dopo una fase di progettazione, ora “stiamo lanciando la prima linea tecnica per pro gamer al mondo” afferma il CEO di Beaths. Ma quali caratteristiche presenta un capo d’abbigliamento simile? “In questo caso, abbiamo lavorato in modo particolare sulle cuciture, abbassandole per evitare spessori sulla spalla e ridurre gli attriti al movimento”, risponde Ferrotti. “In più, stiamo lanciando un tessuto sintetico invernale, che agevola lo scivolamento del braccio su una superficie liscia. O, ancora, un tessuto spesso che riesce a mantenere costante la temperatura all’interno. Spesso non ci si pensa, ma all’interno delle arene di solito fa molto freddo!”. La linea d’abbigliamento comprende felpa e pantalone, naturalmente su misura per i gamer. Fra le diverse particolarità, i pantaloni senza tasche posteriori e con un cavallo disegnato appositamente, per favorire il giocatore seduto a lungo, e un cappuccio più grande, studiato per adattarsi all’headset dei giocatori.
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La gamma di prodotti Beaths, disponibili sul sito dell’azienda già dall’inizio dello scorso ottobre, sarà ampliata nelle settimane a seguire, quando verranno lanciati nuovi capi tecnici. Per espandere il proprio brand all’interno dell’ecosistema esport e gaming, l’azienda sta portando avanti campagne attraverso i social. “Il nostro è un percorso che vuole essere scalabile”, specifica il CEO della startup. “A oggi abbiamo 60 ambassador, fra streamer su Twitch e instagrammer. I ragazzi in collaborazione con Beaths sono dei grandi talenti nelle loro discipline, che spaziano dal mondo del gaming a quello dello sport e della cultura hip hop”.
© Foto: Beaths
Lo scopo è, infatti, di arrivare ai professionisti degli esport, aprendosi al contempo anche ad altre nicchie di pubblico. “Vogliamo presentarci come un punto di incontro tra lo sport tradizionale e gli esports”, prosegue Ferrotti, a tale proposito. “Come Jordan rappresenta il basket, Hurley i surfisti, Tacchini i tennisti e Nike gli sportivi in generale, Beaths rappresenta tutti i gamer, gli appassionati e gli intrattenitori digitali”.
Quali progetti per il futuro?
Il prossimo passo, dice il CEO dell’azienda, sarà l’approccio al B2B. “Collaborare in futuro con i team esport è un nostro obiettivo. In questo senso, il mercato di Beaths parte dall’Italia, ma non può fermarsi entro i confini nazionali. La nostra intenzione è quindi quella di aprirci all’Europa e, soprattutto agli Stati Uniti”. Proprio per riuscire a trovare domani una dimensione internazionale, è importante, in questo momento, per Beaths, far evolvere il brand ed emergere come punto di riferimento nella sfera esport. “A breve entreremo anche nel marketplace di Amazon, per il quale lanceremo una linea dedicata”, dichiara Ferrotti.
Tuttavia, la promozione dell’esport e di tutto ciò che gli gira intorno passa anche dalla valorizzazione dei suoi protagonisti. “Beaths ha strutturato diversi contenuti che guardano in questa direzione. Come la creazione di podcast volti a valorizzare i talenti del gaming e le opportunità, anche per ragazzi affetti da disabilità, che questo mondo offre”. Insomma, in attesa di scoprire le sorprese per il futuro, fra le quali chissà se anche un negozio fisico in una grande città italiana, l’abbigliamento dedicato all’esport è pronto a prendere il volo.