Dai droni ai big data fino ai super software di allenamento. Nel calcio non conta più solo la tecnica e l’innovazione prende sempre più spazio. Un esempio? L’invito dell’Inter a partecipare alla Stanford Sports Innovation Conference 2018
Lionel Messi e Cristiano Ronaldo? Bene, anzi benissimo: fortunato chi ce li ha. Ma il calcio moderno non si esaurisce alla tecnica dei giocatori. La tecnologia sta prendendo sempre più piede nei metodi di allenamento e nella preparazione alla performance sportiva in senso stretto.
E c’è chi mette il naso nella Silicon Valley per approfittare delle nuove opportunità offerte dallo sport tech.
La goal line technology
Da tempo il calcio ha abbracciato la tecnologia. Sotto vari aspetti e per varie finalità. La prima è quella squisitamente legata al campo, dove le innovazioni rappresentano un aiuto ai giudici di gara e agli assistenti nelle decisioni arbitrali. Parliamo ovviamente della goal line technology e il celeberrimo Var (Video Assistant Referee). La goal line technology è stata introdotta a partire dalla stagione 2015/2016 e ha rappresentato un’innovazione importantissima che ha permesso di eliminare l’annoso problema dei “gol fantasma”. Dal gol di Hurst nella finale dei Mondiali del 1966 tra Inghilterra e Germania fino a quello di Muntari in Milan-Juventus, campionati e manifestazioni internazionali sono stati spesso condizionati da palloni entrati in rete senza essere visti dall’arbitro o viceversa. La tecnologia Occhio di falco ha cancellato questo problema. Utilizzando sette telecamere che triangolano il movimento della palla, invia le immagini a un computer collegato alla porta, che le scannerizza e ricostruisce con esattezza la posizione del pallone avvertendo l’arbitro.
Il Var
E’ invece più recente l’introduzione del Var, vale a dire l’assistente video che controlla l’esattezza o meno delle decisioni prese dall’arbitro e interviene qualora si accorga di scelte palesemente errate del giudice di gara con l’ausilio delle immagini televisive. Un’introduzione che non manca comunque di scatenare diverse polemiche in Italia. Il calcio è infatti uno sport dove spesso alcune scelte sono lasciate alla discrezionalità dell’arbitro e sullo stesso episodio ci possono essere pareri diversi. Ma non è in dubbio il fatto che il Var rappresenti un passo avanti importante verso una maggiore regolarità e uniformità di giudizio.
I big data e i piani di allenamento
Ma le nuove tecnologie sono sempre più utilizzate anche in una fase preliminare a quella dell’evento sportivo, vale a dire in allenamento. I big data sono ormai l’aiuto principale degli allenatori professionisti. Le società calcistiche si affidano sempre più spesso ad aziende specializzate per avere un database sempre più nutrito di tutta una serie di dati che coprono l’aspetto fisico dei propri calciatori, le performance e le condizioni atletiche dei propri tesserati.
A disposizione dei tecnici ci sono ormai una gamma sempre più ampia di dati, alcuni più utili di altri, per esempio sull’accuratezza dei gesti tecnici dei propri calciatori piuttosto che sui valori di forma fisica. Una delle aziende specializzate nel settore si chiama SAP, i cui software sono stati sperimentati in origine da Bayern Monaco e nazionale tedesca che, forse non a caso, hanno ottenuto importanti vittorie internazionali negli ultimi anni come la Champions League del 2013 e i Mondiali del 2014. Il software sviluppato da SAP si chiama Sports One e ha preso piede come un vero e proprio assistente-programmatore. I dati, derivati da una strumentazione che per ora può essere indossata dai calciatori solo in allenamento e non durante le partite, aiutano allenatori e preparatori atletici a declinare al meglio i programmi di allenamento su base individuale. Ma i big data servono ovviamente anche per decifrare al meglio le prestazioni della squadra, con l’importanza sempre più grande della match analysis, portata avanti da nuove figure specializzate entrate negli ultimi anni dello staff tecnico di molti club.
Il tech per studiare avversari e scoprire talenti
Le nuove tecnologie coadiuvano gli allenatori anche in una fase di studio degli avversari. Ci sono i droni, ovviamente, che possono avere un doppio utilizzo. Quello di controllo della propria squadra oppure quello di “spionaggio” degli avversari. Delio Rossi con la Sampdoria e Maurizio Sarri con l’Empoli prima e il Napoli poi sono stati i due precursori dell’utilizzo dei droni per avere riprese dall’alto per analizzare al meglio i movimenti dei propri calciatori e correggere così le imperfezioni tattiche. Non solo. I nuovi software aiutano anche le società a scegliere i calciatori da acquistare. L’attività degli osservatori tradizionali viene così accompagnata da quella delle applicazioni come Wyscout, che offre un database aggiornato quotidianamente su quasi mezzo milione di giocatori in attività in tutto il mondo.
Calcio e Silicon Valley
Molti club stanno allargando i propri orizzonti per studiare e sperimentare tecnologie sempre più avanzate applicate al calcio. Gli Stati Uniti, grazie alle innumerevoli startup e aziende innovative della Silicon Valley, si affidano sempre più alla tecnologia anche in campo sportivo. La nazionale di calcio maschile ha clamorosamente fallito, così come quella italiana, la qualificazione ai Mondiali del prossimo giugno, ma le squadre di club a stelle e strisce stanno facendo registrare interessanti progressi.
Nella Concacaf Champions League, la massima competizione del Nord e Centro America paragonabile, due delle quattro semifinaliste giocano nella Major League Soccer. Un risultato molto importante visto che di solito il torneo è facile terra di conquista dei club messicani. E c’è anche una società italiana che guarda con particolare interesse agli Usa. Si tratta dell’Inter, selezionata per partecipare alla Stanford Sports Innovation Conference 2018. Per la società di proprietà del gruppo cinese Suning sarà l’occasione buona per chiudere un accordo di collaborazione già pianificato con la società di Mls San José Earthquakes. “Nei prossimi mesi Inter e San Jose definiranno un piano di lavoro che sarà supportato dagli stakeholders della Bay Area e della Silicon Valley, combinando l’expertise tecnico degli allenatori di Inter Academy alle tecnologie più innovative dello sport science”, spiega un comunicato del club milanese. “La partnership con San Jose, localizzato strategicamente nel cuore della Silicon Valley, aggiunge un valore importante al processo di trasformazione tecnologica già avviato nell’ambito del Settore Giovanile nerazzurro“.