In calendario dal 24 luglio al 9 agosto i Giochi vivono uno dei momenti più delicati della loro storia. Un eventuale stop sarebbe il primo dopo quelli del 1916, 1940 e 1944
Il governo parla di «speculazioni» contro chi mette in dubbio il regolare svolgimento delle imminenti Olimpiadi di Tokyo. La diffusione del coronavirus, la paura dei cittadini, l’incertezza degli atleti, e tanti, tanti soldi in ballo rendono complessa qualsiasi decisione sulla conferma o meno dei Giochi in calendario tra il 24 luglio e il 9 agosto. Per ora il Comitato Olimpico Internazionale attende prima di prendere posizioni definitive, ma le notizie che vengono dal Giappone non sono incoraggianti: Sapporo, la città a nord del paese che dovrebbe ospitare le maratone olimpiche maschile e femminile, ha dichiarato lo stato di emergenza per via del coronavirus, suggerendo a tutte le persone di restare in casa come misura precauzionale. L’eventuale (e drammatico) stop ai Giochi di Tokyo 2020 sarebbe forse il più clamoroso tra i tanti eventi cancellati in tutto il mondo dopo il Salone dell’Auto di Ginevra e il Mobile World Congress di Barcellona (soltanto per fare alcuni esempi).
© Fonte: profilo Facebook Tokyo 2020
Malagò: “I Giochi si faranno”
Un recente servizio della CNN ha documentato che, mentre il governo di Shinzō Abe non mette in dubbio le Olimpiadi di quest’estate, il CIO resta cauto e non dà ancora per certo lo svolgimento dei Giochi. Dick Pound, membro del Comitato Olimpico Internazionale, ha dichiarato che occorre tempo prima di decidere sulla sorte dei Giochi, scelta che richiederà il parere di governi e autorità internazionali. In Giappone sono quasi mille i casi di contagi da coronavirus e 11 i decessi. «Bisogna essere ottimisti – ha dichiarato il presidente del CONI, Giovanni Malagò – Dal mio punto di vista sarei un irresponsabile se dicessi una cosa diversa, sono un membro del Cio. Le Olimpiadi si faranno assolutamente: vi do la mia parola d’onore».
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Come in Italia e in altri paesi, anche in Giappone tanti eventi sportivi sono stati posticipati per contrastare la diffusione del coronavirus. Le prossime settimane potrebbero essere decisive e lo scenario peggiore resta purtroppo un’opzione sul tavolo della politica, che potrebbe far saltare l’evento sportivo più grande a livello globale. Se nel 2019 l’annuale maratona di Tokyo aveva accolto 38mila atleti partecipanti e un milione di spettatori lungo il percorso, ieri la stessa manifestazione ha registrato poche centinaia di corridori e una manciata di tifosi. Altre competizioni sono state cancellate o tenute a porte chiuse, con spalti vuoti.
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Il costo del coronavirus
Il governo giapponese ha investito 12 miliardi di dollari per organizzare i Giochi e costruire i nuovi impianti. A pochi mesi dall’inizio di Tokyo 2020 si è anche fermata la gigantesca macchina dei volontari, che si sono visti sospesi i momenti di formazione per ragioni di sicurezza. L’economia globale vive i suoi giorni peggiori dalla crisi economica del 2008, mentre i Giochi vedono incombere lo spettro delle Olimpiadi cancellate proprio come nelle edizioni del 1916, 1940 e 1944, durante le due Guerre Mondiali. Come riporta il New York Times, posticipare Tokyo 2020 convertendolo in Tokyo 2021 andrebbe a scontrarsi con altri eventi e campionati internazionali. In tutto questo, oltre agli ingenti danni per l’economia, non va dimenticata l’ansia che migliaia di atleti stanno vivendo alla vigilia delle Olimpiadi, l’appuntamento per eccellenza di uno sportivo, l’obiettivo di anni di lavoro e fatica che il coronavirus potrebbe rendere vani.
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