La piattaforma, che a maggio aveva chiuso il progetto dedicato a sfidare Twitch, ha in realtà i numeri in casa per battere i concorrenti. Ecco come
YouTube aveva mandato in pensione un progetto simile solo lo scorso maggio. YouTube Gaming, lanciato nel 2015 dopo il fallito assalto a Twitch – che da un anno era nelle mani di Amazon per circa un miliardo di dollari – aveva appunto chiuso i battenti, segnando una sconfitta nell’ambito delle trasmissioni live di sessioni di videogame. Un settore dominato dalla stessa Twitch e, in misura minore, dalla piattaforma concorrente Mixer, che per giunta sta conducendo una campagna acquisti senza esclusione di colpi. Fra le ultime celebrità, ha appena traghettato dalle sue parti: dopo Ninja e Shroud anche Cory “King Gothalion” Michael col suo milione di follower attuale.
Il traino di Stadia
Adesso la piattaforma di Big G ci riprova, sfruttando il traino della sua Google Stadia, la (non) console, cioè la piattaforma in streaming di titoli accessibili via cloud. Ma anche la mole di creator e spettatori che popolano la piattaforma (oltre due miliardi mensili) e, per paradosso, già accorderebbero la leadership al gruppo di San Bruno. Per questo la creatura guidata da Susan Wojcicki è alla ricerca di nuovi talenti che usino proprio Stadia per farli “esibire” sulla piattaforma e attirare nuovi spettatori. Ma, soprattutto, rientrare in gara con i due fortissimi concorrenti e abituare l’audience che già c’è a guardare più live stream. Le dirette degli eSport e in generale dei gamer sono fondamentali per tenere alto l’engagement e il pubblico, insomma è un filone che YouTube non può permettersi di trascurare (pur, spesso, vincendo in ogni caso la sfida dei numeri) non potendo così sfruttare tutti gli aspetti collegati in termini di eventi e di marketing.
Il “buco nero” di Fortnite
Stando alle indiscrezioni di The Verge, la massa critica ovviamente esiste. Non solo per i miliardi di utenti che usano YouTube ma anche perché già da ora il sito è una clamorosa repository di stream di gioco o fronte per seguire le dirette. Quel che serve, secondo il top management, è farne un’abitudine costante, com’è successo con l’ormai celebre “buco nero” di Fortnite, a ben vedere più seguito su YouTube che su Twitch. Oppure con le semifinali della Coppa del mondo di League of Legends, con circa 4 milioni di spettatori in contemporanea, gran parte proprio su YouTube.
La campagna acquisti
Se fra le ultime mosse è arrivata la possibilità di distribuire durante le dirette sticker personalizzati dedicati agli iscritti, anche YouTube si è messa a fare campagna acquisti. Portando per esempio sulla piattaforma nomi come Jack “CouRage” Dunlop (nella foto sopra) e Lachlan Power, tre milioni di follower su Twitch. Insomma, il problema è in qualche maniera di ecosistema: la piattaforma vuole spingere di più in modo che gli utenti si abituino a seguire gli eventi in streaming live sul sito. Operazione che in ogni caso, il più delle volte, è comunque più conveniente per le webstar e i creator, gamer inclusi, che mettersi a ricostruire una fanbase altrove.