Alla scoperta di una Milano inaspettata, quella che attraversa i Navigli vissuti come connessioni e percorsi di benessere. Sulle storiche “strade d’acqua” che collegavano il capoluogo lombardo al Lago Maggiore, passando per il Ticino, dove per secoli hanno viaggiato barconi che trasportavano merci e persone, oggi Stefano Borzacchiello ha dato forma a un’intuizione semplice ma potente: vivere i Navigli come spazio di ascolto, silenzio e meditazione, utilizzando lo stand up paddle (meglio conosciuto con l’acronimo “SUP”). Pochi ingredienti: una tavola, una pagaia e tanta voglia di scoprire e vivere la città. Lo smartphone resta a riva, e per qualche ora ci si disconnette dal mondo online per concentrarsi solo su di sé.
L’idea di Stefano prende il nome di SUPmindfulness, un’esperienza che unisce la meditazione allo sport. In questa nuova puntata di Viaggio in Italia non siamo sulla terraferma, ma sospesi sull’acqua, verso un mondo parallelo, silenzioso, dove la città cambia ritmo e prospettiva.

Leggi anche: A Padova un capannone dismesso diventa hi-tech e connette l’intera città. «È rigenerazione urbana»
Tra giornalismo e SUP
«Sono un giornalista appassionato di sport e motori. Velista da sempre, un giorno nel 2018, mentre ero in vacanza sul lago di Garda con la mia famiglia vedevo passare questi SUP. Mi incuriosirono. Mia figlia, allora molto piccola, mi disse: “Papà, perché non ci andiamo anche noi?”. È stato amore a prima vista», racconta Stefano a StartupItalia. Nello stesso periodo si è avvicinato anche alla meditazione. «La praticavo soprattutto da casa. Ma un giorno, mentre pagaiavo con il SUP, decisi di fermarmi. Seduto sulla tavola, iniziai a meditare all’aperto, sospeso sull’acqua. Fu un momento importante della mia vita. Tornato a riva, mi dissi: “Vorrei trasmettere quello che ho provato anche ad altre persone”». Da quell’intuizione è nata SUPMindfulness, con l’idea di trasformare quel momento in un’esperienza da condividere. Un progetto che è nato anche grazie anche alla fiducia di chi, insieme a Stefano, ci ha creduto da subito e ha iniziato a sperimentarlo con lui in quelle prime uscite autunnali sul lago Maggiore.

Meditando sui Navigli
«La prima volta che ho sperimentato il format di SUPMindfulness era una mattina di ottobre del 2020 – racconta Stefano – E dalla primavera dell’anno successivo ho iniziato a proporlo di tanto in tanto, soprattutto nei fine settimana, attraverso i social. Era la mia passione nel tempo libero». Un passaggio cruciale per Stefano arriva alla fine del 2022: «Il giornale per cui scrivevo da dipendente aveva cessato la pubblicazione – spiega l’istruttore – Così decisi di entrare nel mondo dei freelance e, contemporaneamente, concentrare le mie energie su questo progetto per farlo diventare qualcosa di più strutturato». Oggi Stefano lavora sempre come giornalista e SUPMindfulness è diventata una realtà in cui insieme a sua moglie, Francesca Alghisio, organizza esperienze (per gruppi fino a 15 persone) con eventi nel weekend e durante la settimana. a cui si affiancano anche percorsi di team building.

«Inizialmente l’ho proposto sul lago Maggiore, poi mi sono detto: “Dato che vivo a Milano, dove posso praticarlo in città?”. Davanti a me c’era il Naviglio che mi aspettava». Dopo una fase iniziale passata per i social, Stefano ha notato che l’interesse per SUPMindfulness a Milano stava crescendo sempre di più. «Sui Navigli l’esperienza è molto particolare perché ti trovi a scoprire la città da un’altra prospettiva, senti i suoni, l’acqua, una calma e una quiete quasi inimmaginabile per una metropoli che non si ferma mai. Nel cuore della Darsena, in particolare nelle prime ore del giorno, vivi un’altra Milano in cui puoi anche fermarti a meditare, per poi tornare a casa più sereno e in armonia con te stesso. È sorprendente quello che si prova in questi momenti».
Cambiare la narrazione, raccontare qualcosa di quasi sconosciuto ai più è stata da subito la missione di Stefano. «I Navigli sono stati essenziali per questa città. Costruiti a partire dal 1152 con lo scavo del “Ticinello” a Tornavento, oggi rivivere sul SUP l’ultima parte della rotta percorsa per secoli dai barconi che trasportavano merci e persone è un’esperienza che lascia il segno – racconta l’istruttore – Conoscere questo lato di Milano, meno noto, insegnare alle persone ad ascoltare i suoni che le circondano e se stesse, percepire che cosa racconta la città e creare un legame con l’acqua è possibile attraverso questa esperienza che si svolge in silenzio, senza cellulari, lontani dal mondo online».

Sull’acqua per ritrovare se stessi
I Navigli sono solo una delle location proposte da Stefano, perché si può fare SUPmindfulness anche sul lago Maggiore, di Monate e di Varese. «In un mondo di rumore, a bordo del SUP si entra in un’altra dimensione che ci porta a riscoprire la nostra essenza – spiega Stefano – con la meditazione si impara ad ascoltare il ritmo del proprio respiro, a osservarsi, a conoscersi. Sul SUP si allenano l’equilibrio e la consapevolezza, e l’acqua calma favorisce tutto questo. Entriamo in contatto con un elemento che ci appartiene profondamente, perché anche noi, in fondo, siamo fatti d’acqua».
«Il SUP è uno sport che si può vivere anche a ritmo lento, che conduce naturalmente in uno stato di presenza, in cui oltre ad allenare l’equilibrio, puoi osservarti, percepire il tuo corpo e le sensazioni che lo attraversano. Sei presente. Per questo, ripeto spesso, che tutta l’esperienza è mindfulness, non solo quando ci fermiamo a meditare», racconta l’istruttore, precisando che non serve avere un’esperienza pregressa perché ogni sessione inizia con una lezione introduttiva, per imparare le basi passo passo.
In questo percorso, per Stefano i social sono stati importanti. «Senza social il mio progetto non avrebbe avuto la visibilità che oggi ha. L’anno scorso ho accompagnato 450 persone e tutte, lo dico con soddisfazione, mi hanno dato un feedback positivo».

Anche l’orario in cui si pratica SUPmindfulness è fondamentale, perché restituisce esperienze diverse: un conto è farlo alle 9 di mattina, un altro alle 17. E tra tutte le location proposte, alla fine la più suggestiva restano i Navigli perché è quella dove si percepiscono di più i contrasti e sembra di essere sospesi tra due mondi.
«I Navigli sono preziosi per la città: per questo vanno custoditi e tutelati e SUPMindfulness è un invito anche a osservare le loro acque superando i preconcetti», sottolinea Stefano.
Sui Navigli questa esperienza inizia dalla storica sede dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, un luogo magico, da scoprire insieme alle sue storie, impegnato da sempre anche a custodire la bellezza autentica delle vie d’acqua milanesi. Da qui può iniziare un viaggio diverso, fuori e dentro di se.