«Sono frutto dell’ingegno creativo», ha dichiarato il ministro
«In Italia il settore è in crescita esponenziale, con numerose start up di under 30 in grado di sviluppare prodotti di elevata qualità, attrarre le grandi produzioni internazionali e far crescere i giovani talenti. Si tratta di vere e proprie officine creative, che meritano ogni sostegno e possono contribuire a nuovi modi di conoscere e di apprendere». Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha commentato la firma di un decreto importante per l’ecosistema di software house e di sviluppatori di videogiochi in Italia. La disposizione in questione destina un’aliquota del 25% del costo di produzione a favore delle imprese produttrici di videogiochi di nazionalità italiana, purché riconosciuti di valore culturale da un’apposita commissione esaminatrice, fino all’ammontare annuo massimo un milione di euro.
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Tax credit: come funzionerà
«I videogiochi sono frutto dell’ingegno creativo – ha proseguito Franceschini – ed è giusto che, analogamente a quanto avviene per il cinema e l’audiovisivo, possano ricevere un sostegno, se riconosciuti come opere di particolare valore culturale». Per beneficiare del tax credit sui videogiochi, le software house dovranno avere sede legale nello spazio economico europeo, essere soggetti a tassazione in Italia per effetto della residenza fiscale o in presenza di una stabile organizzazione in Italia e possedere un capitale sociale minimo e patrimonio netto non inferiori a 10mila euro ciascuno. Il beneficio, inoltre, spetta a condizione che un importo non inferiore al credito d’imposta riconosciuto sia speso nello spazio economico europeo.
Il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha firmato, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze Daniele Franco, il decreto attuativo che disciplina il #TaxCreditVideogiochi. Il comunicato stampa ufficiale: https://t.co/702SrxsD86
— IIDEA (@IIDEAssociation) May 14, 2021
Il credito d’imposta e le altre misure di sostegno pubblico non possono superare, complessivamente, la misura del 50% del costo eleggibile del videogioco. Per entrare pienamente in vigore, il provvedimento dovrà affrontare ora gli ultimi passaggio, con la trasmissione agli organi di controllo e successivamente la notifica alla Commissione europea, alla cui approvazione è subordinata l’applicazione dell’aiuto fiscale. La notizia è stata ripresa anche da IIDEA, l’associazione italiana che raggruppa software house, editori e sviluppatori di videogiochi, tra le cui missioni c’è anche quella di mostrare quanta ricchezza culturale e creativa ci sia in questo settore.