Dopo tre anni di stop riparte il programma per l’assegnazione del badge agli account di interesse pubblico: ecco le nuove regole per ottenerlo
Torna l’agognata spunta blu su Twitter. Dal 20 gennaio prossimo, infatti, dopo che per ben tre anni il processo di candidatura formale per farsi riconoscere quella sorta di certificazione era stato sospeso, si dovrebbe ricominciare. Come la piattaforma aveva già annunciato a novembre, la procedura risponderà a una nuova policy che orchestrerò l’assegnazione, una serie di regole messe a punto calibrandole in base a decine di migliaia di risposte e feedback da parte degli utenti.
In realtà non è ancora ben chiara la data precisa della ripresa. Il gruppo di San Francisco si è limitato a specificare all’inizio del 2021. Tuttavia il 20 gennaio, come fa notare The Verge, è appunto il giorno in cui le nuove regole per il badge di verifica entreranno in vigore. Per cui è probabile che la procedura venga riattivata sempre dalla stessa data. Da quel giorno il gruppo rimuoverà inoltre la spunta agli account che non rispondono più ai requisiti e a quelli rimasti troppo a lungo inattivi.
Le categorie
Per poter sperare di ottenere il riconoscimento bisognerà rientrare in una serie di categorie, fra queste ci saranno quelle dei parlamentari o comunque persone che occupano cariche istituzionali, delle aziende, dei brand e delle organizzazioni no profit. Ci saranno anche giornalisti e organizzazioni dei mass media, personaggi dello spettacolo, account sportivi (compresi gli eSport) e anche una categoria che riconoscerà la spunta blu ad attivisti “e altri individui influenti”. Si tratta di categorie che comunque potranno arricchirsi nel corso dei mesi: per esempio potrebbero arrivare quelle dedicate agli accademici, agli scienziati e ai leader religiosi. Fino ad allora, comunque, chi fa parte di quei gruppi potrà serenamente candidarsi come “Attivista, organizzatore e altri individui influenti”.
Account automatizzati o di persone decedute
Non solo. Sempre nel corso dell’anno prossimo Twitter dovrebbe introdurre un meccanismo per segnalare gli account che sono automatizzati e quelli che appartengono a utenti nel frattempo deceduti: “Stiamo pensando a un modo per trasformare in account memoriali quelli verificati ma appartenenti a persone che non sono più in vita” si legge in un post sul blog ufficiale. L’account memoriale potrà essere anche richiesto da terze parti, se il sistema non ci arriverà da solo.
Come mantenere il badge
Chi già disponga di un account verificato non dovrebbe preoccuparsi troppo. C’è un modo per evitare di perdere la spunta: allinearsi ai nuovi requisiti entro il 20 gennaio. Cioè indicare un indirizzo e-mail verificato o un numero di telefono, l’immagine del profilo e un nome ben chiaro. Ma il social informerà gli utenti verificati nel caso in cui rischino di perdere il badge, invitandoli ad aggiornare l’account per mantenerlo, se lo vogliono. Ovviamente il badge potrà essere rimosso in caso di serie o ripetute violazioni delle regole della piattaforma.
Chiunque volesse candidarsi dovrà seguire una procedura fai-da-te accessibile dall’applicazione che guiderà l’utente nella scelta della categoria di appartenenza e nell’identificazione. Ovviamente per sperare di ottenere un badge il punto di partenza non cambia: l’account dev’essere di pubblico interesse, autentico, di una certa rilevanza e in attività.