Chi è che ci cerca così insistentemente al telefono?
Di titoli indie bizzarri e surreali ne abbiamo recensiti parecchi. Sviluppato da GoolWorks e pubblicato da Eastasiasoft, Under the Warehouse propone anche sulla next gen di Xbox un’avventura in prima persona con un evidente richiamo al retro gaming. Non ci sono preamboli, la trama inizia subito con una domanda che sorge spontanea nella mente del gamer, quasi risvegliatosi da un sonno turbolento: chi è che ci sta chiamando al telefono? Con sottotitoli in inglese, ha inizio l’esplorazione di stanze e spazi in cui è immediato il riconoscimento di elementi fuori posto, strani, a volte spaventosi.
Non siamo in un clima orrorifico alla Little Nightmare, ma certi momenti riescono lo stesso a generare un senso di inquietudine e scomodità emotiva. Contribuiscono a generare questo effetto le figure con cui andremo a parlare, operai privi di espressione, fermi in un magazzino dove qualcosa non sta andando come dovrebbe. Chi ci ha chiamati ha bisogno di un oggetto e noi dovremo trovarlo, camminando e facendo luce sugli enigmi.
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Se vi piacciono i puzzle game Under the Warehouse si propone come prodotto indie conveniente per prezzo e che con vari finali potrebbe regalarvi qualche ora di misteriosa peregrinazione. Pur non essendoci situazioni di vero pericolo, lo sviluppatore riesce il più delle volte a non annoiare, costringendoci a fare qualcosa senza perderci in chiacchiere.
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L’ambiente è essenziale, ma non spoglio. Possiamo interagire con alcuni meccanismi, attivando passaggi e portali per proseguire. In più ci sono gli oggetti da raccogliere con la classica tecnica del punta e clicca. Gli ingredienti per un prodotto discreto ci sono tutti.