Vintag è una mobile, social shopping App dedicata allo straordinario mondo del Vintage. In soli 14 mesi di vita, l’app, progetto di una startup con sede a Bologna, si è ritagliata una posizione di rilievo diventando leader di mercato in Italia
Sono 15.000 gli utenti attivi cioè le persone che non solo si sono registrate ma si danno anche da fare su Vintag: hanno comprato, venduto e pubblicato almeno un articolo.
Sono poco circa 65000 gli oggetti in vendita: l’articolo menocostoso è un bottone vintage da 1 euro, mentre quello di maggior valore è una borsa Kelly di Hermes da 22000 euro. Non mancano articoli curiosi e unici come lampade industriali rimesse a nuovo, insegne anni ‘40 e oggetti iconici come flipper o juke box anni ’50, una Vespa anni ‘60 e una Chevrolet Camaro del 1979.
Insomma c’è davvero di tutto ma attenzione, su Vintag tutto deve essere rigorosamente Vintage verificato. “La nostra unicità è quella di puntare solo sul Vintage vero – precisa Francesca Tonelli 35 anni bolognese, fondatrice e da oltre 10 anni seller di moda -. Vintage non è second hand ed è diverso da usato o vecchio. Un oggetto Vintage in passato ha rappresentato una generazione e un’epoca diventando icona di quel tempo. La caratteristica principale di un abito, di un accessorio o di un oggetto Vintage è proprio il valore che progressivamente ha acquisito nel tempo per le sue doti di irriproducibilità con imedesimi elevati standard qualitativi”.
Vintag, la app rigorosamente vintage
Vintag è un mondo dove migliaia di persone ogni giorno (sono circa 18000 i contatti medi quotidiani in app) condividono tra loro la propria passione per il Vintage. Un luogo dove incontrare collezionisti, artisti, designer, stilisti, creativi o più semplicemente uomini e donne che amano lo stile e la qualità dei tempi passati.
“Riscoprire e fare rivivere oggetti appartenuti a epoche lontane è stato il faro che ha guidato noi di Vintag fin dal primo giorno. Il nostro obiettivo è la diffusione del Vintage perché siamo convinti che disperdere le eccellenze passate sia un errore che il mondo di oggi non può permettersi”, chiarisce Francesca, 35 anni, bolognese.
Vintage è anche etico e sostenibile: “Sicuramente – dice la fondatrice – niente è più “green” del prolungare la durata di utilizzo e del dare una seconda possibilità a un oggetto che qualcun altro non usa più. Vintage è sinonimo di meno oggetti nuovi da produrre e dunque meno sprechi e inquinamento”.
I partner
Oggi di Vintag si parla come di una promessa pronta a scalare la classifica degli appassionati del settore e magari dare del filo da torcere ai grandi marketplace. Un aiuto concreto arriverà certamente dai due nuovi partner della società di Bologna: Fashion Technology Accelerator e Hatcher +.
FTA, hub internazionale che promuove l’innovazione digitale e tecnologica nel settore della moda, del lusso e del retail, dopo un’attenta selezione e valutazione ha deciso di puntare su Vintag entrando in società. Fashion Technology Accelerator ha costituto un advisory board in cui siedono tra gli altri Marco Palmieri, ceo di Piquadro e Gabriele Tazzari, director research and development di Yoox Net-à-Porter Group, aziende di respiro internazionale ma comunque bolognesi di nascita.
Hatcher + è un fondo di venture capital (con sede a Singapore) di nuova generazione, basato sull’utilizzo dei big data e tecnologie di intelligenza artificiale. Hatcher + ha previsto 1milione di euro da investire in tre anni nelle startup del programma.
Il Team
Oltre a Francesca Tonelli, fondatrice e socia al 57% il team di Vintag può contare su una decina di under 40 tutti italiani con l’aggiunta di un russo a capo della squadra di ingegneri sviluppatori.
“Ma la grande forza di Vintag – sottolinea Francesca – è proprio la sua community di utenti, tutti grandi appassionati di Vintage. Senza i loro incoraggiamenti Vintag non sarebbe nemmeno nata. Per mesi tantissimi amici hanno testato l’app perfezionandola sempre di più, individuando bug ed errori e diffondendo un passa parola che ha fatto si che anche importanti investitori ci abbiano messo gli occhi addosso”.
In attesa di nuovi sviluppi non resta dunque che scaricarla, dare sfogo alla propria passione e perché no aprire gli armadi e le cantine e mettersi alla ricerca di abiti o oggetti Vintage da vendere.