La piattaforma di riferimento lancia la campagna di “regifting” fino al 4 gennaio: via il 10% di commissioni fino a cento oggetti messi in vendita
Bello l’e-commerce. In moltissimi casi, ormai, il reso di un prodotto sbagliato per una qualsiasi ragione è una procedura semplice e veloce. Non sempre, però, e non proprio agevolmente in tempi in cui ci si incontra poco di persona e molti regali sono stati recapitati direttamente ai destinatari senza che questi possano avere alcun controllo sulla transazione. Ma anche per un discorso organizzativo: un conto è andare in un negozio con uno scontrino di cortesia, un altro riaffidare il pacco all’amico o parente acquirente che dovrà organizzare un cambio e riportarci per esempio il maglione della giusta taglia. Una procedura un po’ arzigogolata.
Il regifting: un euro di commissione fino al 4 gennaio
Per questo anche quest’anno, più che negli scorsi, il periodo immediatamente seguente il Natale è quello che corrisponde a uno scatenato riciclo dei regali. O, come si dice con un po’ più di eleganza, “regifting”. Né più né meno regalare o rivendere oggetti sgraditi, completamente fuori dal proprio stile, piccoli o grandi di taglia, brutti, ingombranti o magari doppi. EBay è la piattaforma di riferimento per farlo. E per questo ha lanciato un’iniziativa che durerò fino al 4 gennaio.
A tutti coloro che venderanno un oggetto attraverso eBay verrà applicato al massimo un euro di commissione finale sulle vendite, invece dell’usuale 10%. La promozione è valida fino a cento oggetti messi in vendita, e per attivarla è necessario seguire questo specifico link.
Uno su dieci ricicla i regali sgraditi
D’altronde, il famoso “regalo riciclato” è una pratica che in pochi ammettono in pubblico, chissà perché, ma molti praticano serenamente. Stando a una ricerca Kantar realizzata proprio per eBay, il 57% degli italiani ha ricevuto almeno un regalo non gradito o doppio lo scorso Natale, e di questi quasi uno su 10 dichiara di mettere in vendita a stretto giro i regali non apprezzati, “contribuendo ad alimentare così un’economia più sostenibile”, dice la piattaforma. O più semplicemente a sbarazzarsi di oggetti che non si sa dove mettere e che occupano solo spazio.
In ogni caso è vero che l’acquisto di un oggetto di seconda mano infatti impatta sull’ambiente fino a 2,5 volte in meno rispetto a un oggetto nuovo, specie se si tratta di prodotti particolari come quelli elettronici che risparmiano tonnellate di e-waste allo smaltimento, spesso preda dell’illegalità. EBay, da sempre attento alla sostenibilità, ha tra i propri obiettivi proprio quello di ridurre di tre milioni di tonnellate le emissioni di carbonio entro il 2025, anche attraverso la promozione della rivendita di oggetti tra privati sul sito, dopo aver raggiunto e superato l’obiettivo di riduzione di 2,5 milioni di tonnellate di carbonio dal 2016 al 2020. In qualche modo recuperando insomma la sua missione di sito delle aste, che al momento occupano il 20% degli annunci complessivi.