Il Ceo di Tesla resta un convinto sostenitore della causa ucraina. Ma vorrebbe evitare la guerra nucleare
Elon Musk ha dato il suo contributo nella lotta ucraina contro l’invasione russa. Poche settimane dopo l’inizio della cosiddetta “operazione militare speciale” voluta dal presidente Putin a fine febbraio scorso, il Ceo di Tesla ha inviato numerose parabole Starlink – divisione della sua azienda aerospaziale SpaceX – per consentire ai civili e all’esercito di Kiev di appoggiarsi all’internet satellitare dal momento che le infrastrutture e i collegamenti web erano a rischio. Il gesto è stato apprezzato in maniera unanime in Occidente.
La situazione sul campo è in continua evoluzione, con la sorprendente reazione ucraina e i piani di Mosca su una guerra lampo evidentemente falliti. Poche settimane fa Elon Musk ha però fatto di nuovo parlare di sè. E non ci riferiamo a reinnamoramento di Twitter, l’azienda che questa volta sarebbe disposto ad acquisire per 44 miliardi di dollari. Ci riferiamo ai tweet in cui ha proposto una sua strada verso la pace tra Russia e Ucraina. Addirittura, come ha riportato l’esperto di geopolitica Ian Bremmer, Elon Musk avrebbe parlato direttamente con Putin prima di schiacciare il tasto pubblica. Riepiloghiamo dunque la vicenda.
A inizio ottobre Musk ha pubblicato una serie di tweet che potete trovare appena sotto, in cui si elencano una serie di punti per terminare il conflitto tra Russia e Ucraina. Subito si è scatenata la polemica rispetto a quella che sembrava l’ennesima piazzata di Musk, uomo che negli anni si è distinto per uno stile di comunicazione non convenzionale e decisamente poco istituzionale. D’altra parte è uno degli uomini più ricchi del mondo, che a quanto pare avrebbe preso molto sul serio la questione.
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Al primo punto dell’agenda Musk per risolvere il conflitto in Ucraina c’è la ripetizione dei referendum tenutisi nelle scorse settimane nelle autoproclamate repubbliche di Lugansk e di Donetsk, nel Donbass, e nelle regioni di Zaporizhzhia e di Kherson. La comunità internazionale ha evidenziato il fatto che le operazioni di voto non si sono tenute in un ambiente democratico e che quindi l’esito risulta ovviamente falsato. Musk ha avanzato l’ipotesi di riaprire le urne sotto la supervisione delle Nazioni Unite e di lasciare che sia la popolazione a decidere.
Ukraine-Russia Peace:
– Redo elections of annexed regions under UN supervision. Russia leaves if that is will of the people.
– Crimea formally part of Russia, as it has been since 1783 (until Khrushchev’s mistake).
– Water supply to Crimea assured.
– Ukraine remains neutral.
— Elon Musk (@elonmusk) October 3, 2022
Al secondo punto della lista di Musk per la pace in Ucraina, il Ceo di Tesla ha chiesto che la Crimea venga formalmente riconosciuta come territorio russo (l’annessione nel 2014 è stata la conseguenza di un atto di forza militare, non riconosciuta dalla comunità internazionale). Ha aggiunto che la cessione della penisola all’Ucraina è stato a suo avviso un errore commesso negli anni Cinquanta da Nikita Khrushchev, l’allora leader dell’Unione Sovietica. Completano il piano l’assicurazione di forniture di acqua alla Crimea e la neutralità da parte dell’Ucraina.
Tra i primi a reagire al piano per la pace in Ucraina di Musk ci sono stati i politici ucraini, con il presidente Zelenskyy che ha replicato pubblicando un sondaggio in cui chiedeva ai propri follower quale fosse il Musk che preferivano: quello pro Russia o quello pro Ucraina? Come si legge sulla stampa internazionale, in effetti il pensiero di Musk ha trovato un appoggio da parte dei media russi e, nelle ultime ore, si è aggiunto un nuovo importante tassello. Come anticipato, l’esperto di geopolitica Bremmer ha scritto nella propria newsletter e poi ribadito su Twitter che Elon Musk gli avrebbe parlato di un contatto diretto con Putin e il Cremlino a proposito dell’Ucraina.
elon musk told me he had spoken with putin and the kremlin directly about ukraine. he also told me what the kremlin’s red lines were.
— ian bremmer (@ianbremmer) October 11, 2022
Da parte di Elon Musk è arrivata una replica immediata, nella quale ha negato tutto. L’imprenditore ha ricordato di aver parlato con Putin soltanto una volta, quasi due anni fa, ma non per discutere di Ucraina (l’argomento era la space economy). Il retroscena è stato commentato e ripreso in tutto il mondo. Tra i motivi che hanno spinto Musk a occuparsi anche della guerra in Ucraina c’è il suo timore rispetto al rischio di una guerra nucleare, tema su ipotesi e speculazioni abbondano.
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Hi @elonmusk Is this true?https://t.co/C4tLJ1HtPy
— Sven Henrich (@NorthmanTrader) October 11, 2022
SpaceX’s out of pocket cost to enable & support Starlink in Ukraine is ~$80M so far. Our support for Russia is $0. Obviously, we are pro Ukraine.
Trying to retake Crimea will cause massive death, probably fail & risk nuclear war. This would be terrible for Ukraine & Earth.
— Elon Musk (@elonmusk) October 3, 2022