Perfino gli imprenditori di successo promettono e non mantengono. Entro l’anno x lanceremo il servizio y, dichiarano con sicurezza. Poi scivolano sugli imprevisti e fanno slittare molto in là quella data. Per Elon Musk il tallone d’Achille sembra essere la futuristica Cybertruck, per il Ceo di Meta potrebbe essere il metaverso (ancora difficile da decifrare). Per Jeff Bezos è il servizio di consegne dei pacchi con i droni. Il gigante dell’ecommerce Amazon sta investendo miliardi di dollari nella conversione green della propria flotta, finanziando startup come Rivian per equipaggiarsi di furgoni elettrici. Ma stando all’ex Ceo le quattro ruote non dovranno essere l’unico mezzo di trasporto per arrivare sull’uscio di casa dei clienti. Sono passati quasi dieci anni, come ricorda The Verge, da quando Bezos si è esposto sul tema: nel 2013 diceva che entro quattro, massimo cinque anni, la multinazionale avrebbe fatto decollare i droni. Sappiamo come è andata a finire.
Nel frattempo Amazon ha acquistato aerei, costruendosi una flotta dei cieli di tutto rispetto. Quali sono allora le ragioni che hanno frenato la partenza di velivoli decisamente più leggeri? Come ha ricordato The Information, il servizio di consegne Amazon Prime Air con i droni è stato inaugurato a fine 2022 in Texas (a College Station) e in California (a Lockeford), ma avrebbe finora coinvolto un numero di famiglie davvero ridottissimo (si legge di appena dieci).