La potente ondata di calore che in questi giorni ha colpito vaste zone dell’Europa meridionale e del Nord Africa, ha spinto le temperature dell’aria ben oltre la media dei valori medi stagionali, innescando anche diffuse allerte sanitarie e incendi boschivi. Tra i Paesi più colpiti ci sono la Spagna, la Francia, l’Italia, la Grecia, Cipro e l’Algeria. L’ESA ha messo a punto una mappa che identifica le zone europee a maggiore intensità di caldo.
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La mappa del caldo
Nell’immagine, un mosaico di cinque passaggi orbitali sovrapposti acquisita dal radiometro Sea and Land Surface Temperature della missione Copernicus Sentinel-3, si rivela la temperatura della superficie terrestre, non quella dell’aria. A differenza delle misurazioni della temperatura dell’aria, questo strumento satellitare misura l’energia termica effettiva emessa dalla superficie terrestre, che in genere registra temperature superiori a quelle dell’aria.

Non è solo la superficie terrestre a essere calda: lo è anche la superficie marina del Mar Mediterraneo, come mostra l’immagine che utilizza le informazioni del Copernicus Marine Service e consultabile a questo link.
Monitorare la temperatura della superficie terrestre è fondamentale per comprendere e prevedere i modelli meteorologici e climatici, tenere traccia dei rischi di incendi boschivi, supportare gli agricoltori nella pianificazione dell’irrigazione e orientare la progettazione urbana per mitigare al meglio il calore.
L’attuale ondata di calore, si legge sul sito dell’ESA, è causata da un sistema di alta pressione bloccato sull’Europa occidentale, noto come “cupola di calore”. Questo sistema agisce come un coperchio, intrappolando aria calda e secca e amplificando le temperature nel tempo. Spostandosi verso est, sta anche attirando ulteriore aria calda dal Nord Africa, aggravando così il caldo estremo nella regione.