L’hanno definita «la prova più chiara mai avuta finora» che in passato su Marte c’era acqua e dunque un ambiente compatibile con la vita. Come riporta Axios, a riferirlo è stato Benjamin Cardenas, assistente alla cattedra di geologia della Penn State e coautore dello studio che ha tratto conclusioni partendo dai dati raccolti dal rover cinese Zhurong . L’obiettivo della ricerca era individuare strati nascosti di roccia sotto la superficie del pianeta per validare l’ipotesi della presenza di un grande oceano sul Pianeta rosso.
Cosa ci dice l’ultima scoperta su Marte?
A differenza di altri rover, quello in questione – atterrato nel 2021 – ha potuto esplorare il pianeta in profondità in un’area nota come Utopia Planitia. Una delle osservazioni più notevoli ha riguardato una conformazione geologica simile a quella di una costa. «Questo ci ha colpito – ha detto il ricercatore – perché suggerisce la presenza di onde, il che significa che c’era un’interfaccia dinamica tra aria e acqua. Se guardiamo ai luoghi in cui si è sviluppata la prima vita sulla Terra, è stato nell’interazione tra oceani e terraferma, quindi questo dipinge un quadro di antichi ambienti abitabili, in grado di ospitare condizioni favorevoli alla vita microbica».
In un articolo scientifico è intervenuto anche l’autore della ricerca Michael Manga, professore di Scienze della Terra e del Pianeta dell’Università della California: sulla base dei dati raccolti grazie al rover, capace di penetrare fino a 80 metri nel sottosuolo di Marte, ha detto che «le strutture non sembrano dune di sabbia. Non sembrano crateri da impatto. Non assomigliano a colate di lava. È stato allora che abbiamo iniziato a pensare agli oceani».
Lo stesso Manga, nel 2007, ha formulato una teoria per spiegare come la linea costiera possa essere stata creata da un oceano. Partendo da un modello a computer il suo team di ricerca ha avanzato l’idea che l’attività vulcanica della regione marziana di Tharsis, dove ci sono i più grandi vulcani del Sistema Solare, abbia alterato la rotazione del pianeta circa 3,7 miliardi di anni fa.
«L’Utopia Planitia meridionale, dove Zhurong è atterrato il 15 maggio 2021, è uno dei più grandi bacini d’impatto su Marte e da tempo si ipotizza che un tempo contenesse un antico oceano – ha aggiunto Hai Liu, docente della Guangzhou University -. Lo studio di quest’area offre un’opportunità unica per verificare se grandi corpi d’acqua siano mai esistiti nei bassifondi settentrionali di Marte e per comprendere la storia climatica del pianeta».
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Quali sono i piani per Marte?
In merito a Marte ci sono parecchie aspettative. Nel suo discorso di insediamento il presidente USA Donald Trump ne ha parlato come della prossima frontiera dell’esplorazione spaziale, anche se prima di tutto occorre riportare l’uomo sulla Luna con la missione Artemis. La presenza fissa di un colonia sul nostro satellite naturale rappresenta un passaggio fondamentale per il grande salto verso il Pianeta rosso.