Ad affrontare una vera e propria epidemia di virus Chikungunya, diffuso dalla zanzara tigre che porta febbre alta e dolori forti, è la Cina. La situazione ha anche spinto le autorità ad adottare misure preventive, tra cui zanzariere e disinfettanti, multe per chi non provvede a eliminare l’acqua stagnante e persino l’impiego di droni per individuare i luoghi di riproduzione degli insetti.
Ma il virus è arrivato anche in Italia. In Veneto si è registrato un primo caso autoctono che ha colpito una donna di 64 anni di Negrar di Valpolicella (Vr), senza storia di viaggi recenti in Paesi in cui la malattia è endemica. Nel mondo, a oggi, sono stati segnalati oltre 7.000 casi di questo tipo di malattia, concentrati principalmente nel polo industriale di Foshan, vicino a Hong Kong. Ecco dove trovare la mappa aggiornata che li riassume.
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Le zone più colpite dal virus Chikungunya
Dall’inizio del 2025, e fino a luglio, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha riscontrato circa 240.000 casi di CHIKVD e 90 decessi correlati alla CHIKVD in 16 paesi/territori. Alcuni casi anche in America, Africa, Asia e Europa. Secondo le autorità, il numero di nuovi casi sembra, comunque, diminuire lentamente.

Dal 2025 ad oggi, è in America che si è registrato il numero più elevato di casi di CHIKVD segnalati a livello mondiale. A metà luglio 2025 (dati raccolti il 14-15 luglio 2025), i Paesi che hanno segnalato il numero più elevato di casi di CHIKVD sono Brasile (185.553), Bolivia (4.721), Argentina (2.836) e Perù (55).
A questo link è possibile avere una panoramica della mappa aggiornata dei casi di questo virus aggressivo che colpisce indiscriminatamente persone di tutte le età.