In un contesto sempre più focalizzato sulla sostenibilità e sulla responsabilità sociale, illimity è tra le banche italiane impegnate nell’integrazione delle tematiche ESG (Environmental, Social, Governance) nel proprio modello di business. Complice l’evoluzione normativa e regolamentare sempre più stringente, sempre più istituti bancari vogliono far sì che la sostenibilità diventi un elemento imprescindibile nell’operato dell’azienda. Anche quando si parla di investimenti. Per approfondire la questione abbiamo intervistato Fabio Pelati, Head of IR & Sustainability, per capire come illimity sta affrontando queste sfide e quali obiettivi ha tracciato per i prossimi anni.
ESG, le basi per migliorare
«La sostenibilità in una banca si sviluppa progressivamente, si fa a tappe – spiega Pelati -. Fin dalla nascita, illimity ha implementato, in modo nativo, un percorso di integrazione della sostenibilità nelle strategie, nei processi e nella governance del Gruppo. Il Comitato endoconsiliare, composto da membri del Consiglio di Amministrazione con competenze ESG, ha il compito di supportare il Consiglio nella definizione della strategia in questo ambito». Partendo dalla governance dunque, insieme a una struttura dedicata alla sostenibilità all’interno del CFO che permette di coordinare e monitorare tutte le iniziative.
Nel 2023, illimity ha aggiornato il proprio Piano di sostenibilità, fissando oltre 30 obiettivi specifici tra ambientali, sociali e di governance. «Abbiamo identificato oltre 100 ESG Ambassadors, figure interne che presidiano le diverse aree tematiche per garantire la massima efficacia nella messa a terra delle iniziative di Piano. Questi Ambassadors seguono le attività nei rispettivi uffici, garantendo che le tematiche ESG e dunque gli obiettivi vengano implementate in modo capillare nell’organizzazione».
Anche sul fronte ambientale, illimity si è fissata obiettivi. «Vogliamo mantenere la neutralità carbonica e compensare le nostre emissioni dirette – afferma Pelati -. Abbiamo, inoltre, raggiunto l’obiettivo di misurare le emissioni finanziate, ovvero la carbon footprint del nostro portafoglio. Il prossimo passo sarà indirizzare queste emissioni, diminuendo la nostra esposizione in alcuni settori o, meglio, supportando le imprese nei loro piani di transizione». Tale approccio è parte di una più ampia tendenza che coinvolge molte banche, orientate verso obiettivi science-based, in linea con le migliori pratiche internazionali.
Sostenibilità, l’altra faccia della competitività
«Nel 2023 – prosegue Pelati – abbiamo approvato un framework di finanza sostenibile con il quale vogliamo accompagnare le imprese clienti nei loro processi di transizione. Ci siamo dati l’obiettivo di erogare il 15% dei finanziamenti tra il 2023 e il 2025 a società che si impegnano su questi fronti». In un mondo sempre più attento ai temi ESG, la sostenibilità è diventata un tema di competitività, oltre che di responsabilità sociale.
«La competitività e la sostenibilità sono due facce della stessa medaglia – sottolinea Pelati -. Consumatori e investitori sono sempre più sensibili a queste tematiche, la regolamentazione spinge verso standard elevati, e tutto ciò ha un impatto reputazionale». Integrare i fattori ESG, infatti, non solo rende le aziende più resilienti, ma è anche un elemento fondamentale per valutare il merito creditizio. «Quando finanziamo un’azienda, consideriamo anche i rischi climatico-ambientali e sociali associati».
Negli ultimi anni, anche le piccole e medie imprese hanno iniziato a sentire il peso della responsabilità di essere più sostenibili. «La regolamentazione sta spingendo le PMI a integrare gli obiettivi ESG. Le aziende, anche le più piccole, rischiano di essere escluse dal mercato se non affrontano queste sfide – commenta Pelati -. Noi, come banca, stiamo cercando di accompagnarle in questo processo, offrendo un servizio di consulenza a supporto della definizione di obiettivi ambientali, sociali e di governance».
Il lato sociale della sostenibilità
Un altro punto chiave è l’attenzione al benessere dei dipendenti. «Le aziende stanno diventando sempre più attente a tematiche di inclusione e parità di genere. Noi, in illimity, ci siamo dati l’obiettivo di raddoppiare il numero di donne dirigenti e mantenere un gender pay gap sotto il 5%. Siamo stati, inoltre, la prima banca italiana a ottenere la certificazione della parità di genere UNI/PdR 125:2022».
Innovazione tecnologica e intelligenza artificiale giocano un ruolo cruciale nelle strategie ESG della banca. «Stiamo applicando aspetti tecnologici a tutte le attività di illimity e l’AI sarà fondamentale per gestire l’enorme mole di dati relativi agli ESG. In particolare, ci aspettiamo che l’Intelligenza artificiale ci aiuti nell’analisi predittiva dei trend, permettendoci di migliorare le analisi di impatto».
Fondamentale, inoltre, è la formazione continua: «Poniamo una grande attenzione alla crescita delle competenze ESG, indispensabili per mettere in pratica le azioni previste dal piano di sostenibilità. Gli ESG Ambassadors giocano un ruolo centrale in questo processo, diffondendo una cultura della sostenibilità all’interno della banca». In conclusione Pelati dice: «illimity si pone come partner per le PMI, aiutandole a tracciare il loro percorso di sostenibilità. In soli cinque anni, abbiamo fatto passi da gigante in questo ambito, e siamo convinti che la sostenibilità sarà il fattore che determinerà la competitività di domani».