In un panorama mediatico sempre più pervaso da contenuti spazzatura, Davide Avolio ha saputo trasformare la poesia in un fenomeno di intrattenimento e riflessione. Cresciuto a San Giorgio a Cremano, Davide ha iniziato a costruire il suo legame con la scrittura sin da bambino, scoprendo il potere delle parole grazie alla passione per i classici. «Sotto le dure bacchettate di mia sorella Giusy, cinque anni più grande, ho imparato a scrivere a quattro anni, da allora è stato amore», racconta scherzando a StartupItalia.
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Con oltre 750.000 follower complessivi sui social, oggi è riconosciuto come una delle voci più originali e autentiche nel panorama social italiano. Dal profilo “Il Cantico dei Versi” ai video virali su TikTok, Davide ha portato la poesia fuori dalle pagine dei libri, trasformandola in un’esperienza interattiva e viscerale. La sua voce, il suo carisma e il suo impegno costante gli hanno permesso di creare una community appassionata e di intraprendere progetti straordinari, come il tour teatrale “La Genovese” e la pubblicazione del suo primo romanzo, arrivato dopo l’uscita di tre silloge che hanno fatto innamorare migliaia di persone.
![Davide Avolio, il poeta di TikTok. «Ho imparato a scrivere a quattro anni, preso a bacchettate da mia sorella. Da allora è stato amore» davide avolio 2](https://cdn-magazine.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2025/02/07105229/davide-avolio-2-683x1024.jpg)
Intervista a Davide Avolio
Raccontaci un po’ del tuo percorso e della tua storia…
Nasco a Massa di Somma, in provincia di Napoli e vivo tutta la mia vita a San Giorgio a Cremano, una grossa città in provincia di Napoli a pochi minuti di distanza, la città di Troisi. Fin da piccolo mi lego alla scrittura: sotto le dure bacchettate di mia sorella Giusy, cinque anni più grande, imparo le lettere dell’alfabeto e a scrivere a quattro anni, da allora è stato amore. Divento un “buon lettore” solo all’età di 12 anni, però, reputando, da bambino, la lettura un qualcosa di noioso. Mi iscrivo al liceo Classico e mi innamoro perdutamente del mondo greco-romano, concludo gli studi classici e mi iscrivo a Giurisprudenza perché mi avevano convinto dell’impossibilità di lavorare con la letteratura. Conseguo la laurea in diritto nel dicembre 2023. Il resto è una bellissima storia che spero abbia ancora tanto da dire.
Come sei riuscito a costruire la tua community? Quali sono gli step che ti hanno portato ad avere più di 750mila follower complessivi attraverso la poesia?
Negli ultimi mesi del 2018 cominciai a postare su Instagram le mie poesie e quelle di altri autori sotto formato di “post” con i versi, in cui io non comparivo visivamente. Accumulati circa 10k followers, cambiai il nome del mio profilo da Davide Avolio al “Il cantico dei Versi,” pagina con cui arrivai a circa 100mila utenti in meno di un anno. Dopo aver affrontato problemi personali, nel 2020 in seguito alla pandemia, persi completamente spirito ed entusiasmo per la divulgazione social, smisi di pubblicare e di offrire contenuti, anche perché ero quasi anonimo dietro quella pagina.
E quando accadde “la magia”?
Tutto successe a Dicembre del 2022, dopo due anni, in cui avevo anche aperto un profilo Tiktok in cui parlavo principalmente di storia e piccole pillole letterarie. Aprii un profilo “riserva” in cui iniziai a pubblicare video in cui recitavo poesie. Quel profilo esplose e, da profilo riserva, divenne il mio profilo principale, l’attuale profilo Tiktok @davideavolio23 ed io divenni “quello delle poesie su Tiktok” e in seguito “quello dell’In Italy we don’t say” dovuto al gancio iniziale per i primi video che pubblicavo. Da lì la strada è stata lunga e soddisfacente, ricca anche di frustrazione. Cambiai nuovamente il mio profilo Instagram in “Davideavolio_” com’è tuttora e inizia a pubblicare anche lì i miei video di letture poetiche. Ho avuto grande costanza, in 2 anni e mezzo ho pubblicato 727 contenuti solo su Instagram, con un ritmo inesorabile e battente, che credo che questa sia la chiave per “farsi notare” sui social.
Secondo te quali sono le caratteristiche che ti hanno aiutato in questo percorso?
Principalmente la voce. La mia voce mi ha permesso di essere “notato” nella finestra dei 5 secondi di scrolling e di far fermare molte persone sui miei video. Un’altra caratteristica fondamentale è l’abilità di lettura; leggere con espressione commuove molto e anima tantissimo lo spettatore. La caratteristica principale che ho avuto, che è stata anche quella vincente, è stata quella di rendere la poesia qualcosa capace di “intrattenere” e successivamente di far riflettere. Ho reso la Poesia un’attività interattiva, in cui il poeta esce fuori dalla pagina per parlare direttamente all’ascoltatore.
Solo la tua voce?
Inutile dire che senza il bagaglio di studi classici, la continua applicazione alla letteratura e la lettura personale di molti tomi, tutto questo non esisterebbe. Il fondamento principale da cui partire, per qualsiasi tipo di contenuto, secondo me, è avere una buona base di nozioni interessanti da comunicare apprese attraverso anni di studio. Ultima, ma non meno importante, anche l’estetica. I social sono un mondo fatto di prima impressione, spesso, di “estetica”. Mantenere curata la mia immagine estetica e fisica mi ha sicuramente aiutato a mantenere l’attenzione maggiormente in quei “5 secondi” prima dello scrolling, in cui è fondamentale catturare l’utente.
Qual è il tuo processo creativo per la creazione dei contenuti ?
Parto totalmente dall’attualità e da ciò che vivo, dalla mia esperienza di vita. Camminare per la mia città è un grande stimolo, così come la lettura di un buon libro. Al contempo, la chiacchierata con un amico o uno sconosciuto sono foriere di buone idee e connessioni letterarie attraverso cui elaboro i miei video. Altre volte, leggo semplicemente una bella poesia e penso: “Cavolo, questa dovrebbe leggerla tutto il mondo”.
![Davide Avolio, il poeta di TikTok. «Ho imparato a scrivere a quattro anni, preso a bacchettate da mia sorella. Da allora è stato amore» davide avolio 3](https://cdn-magazine.startupitalia.eu/wp-content/uploads/2025/02/07105414/davide-avolio-3-576x1024.jpg)
A brevissimo partirà ufficialmente il tuo tour teatrale: puoi anticiparci qualcosa?
“La Genovese” è una delle mie più grandi soddisfazioni. Aver lanciato questo progetto enorme con Gennaro Madera è motivo di orgoglio e vanto, nonché di grande lavoro ed esercizio. Si tratta di un tour in grandi teatri italiani in cui porteremo la Poesia performativa a teatro. La poesia performativa è un genere che fonde la poesia alla quotidianità più sfacciata, nel ritmo, nel lessico e nel contenuto. È di “facile” ascolto, unendo la performance teatrale alla declamazione poetica che acquisisce così un valore di intrattenimento maggiore. Stiamo provando a rivoluzionare il mondo della divulgazione poetica e intendiamo farlo nel miglior modo possibile.
Quali sono i progetti che hai fatto in questi anni, che ti sono rimasti nel cuore?
Sicuramente il progetto che ho avuto più a cuore è stata “La Mano”, perché mi ha consentito, da indipendente, di arrivare nelle case di circa diecimila persone. E per un libro di poesia è un risultato enorme a 23 anni, considerato che “La Mano” è la mia terza silloge ed è stata anche pubblicata in Brasile, tradotta in portoghese. Impossibile dimenticare ogni singola volta che mi esibisco ad un festival o ad un evento per parlare ai più giovani di poesia e letteratura, un grande privilegio e onore. Fra i progetti che sono già nel mio cuore, nonostante siano appena partiti, ci sono “La Genovese” e il mio romanzo. Pensare di aver pubblicato il mio primo romanzo con Mondadori all’età di 25 anni mi sembra irreale, la realizzazione di un sogno che parte dalle piccole dita di un bambino che a 7 anni scriveva le sue prime storielle. E’ qualcosa che mi fa tremare la voce e il cuore. Allo stesso modo, l’idea di calcare i palchi d’Italia insieme ad un amico e collega, quale è Gennaro, portando in teatro la poesia, è davvero straordinaria.
Tra poco uscirà il tuo libro, cosa ci possiamo aspettare?
Dovete aspettarvi una storia d’amore attorno a cui si muova il ritratto di uno spaccato della Napoli del 2015, la Napoli che ha vissuto la mia adolescenza, con tutte le sue sfide, i problemi, le lacrime, le gioie e i dolori. Dovete aspettarvi una storia fatta di dialoghi veri, spesso in lingua partenopea, che raccontano senza retorica finestre di quotidianità che erano davanti ai miei occhi da adolescente. Dai problemi coi genitori, alla sessualità, dalla gestione dell’emotività alla piccola criminalità giovanile, dalla scuola al rapporto con le istituzioni, passando per i vicoletti di Napoli per scoprire l’intimità di un ragazzo cresciuto fra libri, videogames e poesia, alla scoperta della propria identità e del primo vero amore.
Il teatro e il libro sono già due grandissimi progetti, ma quali altri progetti vorresti fare in futuro?
Mi piacerebbe entrare a pieno ritmo e regime nel mondo degli audiolibri. Ho avuto il piacere di prestare la voce a “L’amore assaje” di Francesca Maria Benvenuto e a “Campus Drivers Supermad 1” di C.S Quill. Sarebbe un sogno portare avanti tanti ed altri progetti di questo tipo, sento che la lettura degli audiolibri sia per me una destinazione quasi naturale.