Una carriera da pallanuotista e una grande passione per la musica, in particolare per la tromba. Ma, soprattutto, la capacità di sapere mettere insieme consigli teorici con la pratica per mantenere quell’equilibrio tra benessere fisico e mentale che è alla base dello star bene di ognuno di noi. Si presenta così sui social Emanuele Mauti, 38 anni di Velletri (Roma). «Ho passato la maggior parte del mio tempo in acqua, da quando avevo 6 anni. A 9 anni ho iniziato pallanuoto, che si è trasformata da una passione a un lavoro fatto di allenamenti e sacrifici. Al mondo acquatico ho sempre affiancato anche la preparazione atletica, specializzandomi nell’allenamento a secco in corpo libero», racconta a StartupItalia nella nuova puntata del nostro speciale dedicato alla creator economy. Ma tra le passioni di Emanuele non c’è solo lo sport. «Lavoravo come ingegnere informatico, tra il ramo finanziario e quello farmaceutico. Avevo un contratto a tempo indeterminato ma mi svegliavo la mattina e mi rendevo conto che non ero felice di stare tutte quelle ore davanti a un PC. Un bel giorno mi sono licenziato e ho iniziato a dedicarmi a 360 gradi alla creazione di qualcosa che fosse solo mio. Così è nata la mia attività da imprenditore nel settore sportivo anche sul digitale».
Leggi anche: Tutti in forma con i social-trainer. «Attenzione ai profili fake: possono fare danni»
Emanuele, puoi raccontarci qualcosa della tua biografia: quando e dove sei nato? Che tipo di background hai? Dove ti sei formato?
Ho 38 anni e vivo a Roma. Sono nato a Velletri, in provincia di Roma, e ho trascorso gran parte della mia vita tra Cisterna di Latina e Latina, due città a cui sono molto legato. La pallanuoto, sport che ho praticato a livello agonistico per quasi vent’anni, mi ha dato l’opportunità di vivere anche un anno a Palermo, esperienza che mi ha arricchito molto sia dal punto di vista umano che professionale. Il mio percorso formativo è piuttosto ampio: dopo il liceo scientifico ho conseguito una laurea magistrale in ingegneria informatica e, parallelamente, un diploma al conservatorio in tromba. Tutto questo senza mai interrompere la mia carriera sportiva. Oggi questo mix di esperienze mi accompagna anche nella mia attività professionale: sono infatti un fitness content creator e coach online, e gestisco una piattaforma dedicata a corsi di allenamento e consulenze personalizzate, che nasce proprio dalla mia passione per lo sport e dalla volontà di aiutare gli altri a migliorare il proprio stile di vita.

Da quanto sei entrato nel mondo dei social?
I miei primi passi nel mondo dei social sono stati con Facebook, che utilizzavo come strumento principale di condivisione. Successivamente ho aperto un profilo Instagram, che inizialmente era per me soltanto uno spazio dove pubblicare pensieri e foto personali. Il vero ingresso professionale è avvenuto nel 2016, in seguito a un’esperienza televisiva che ha segnato un punto di svolta nella mia vita. Nel giro di pochissimi mesi mi sono ritrovato a passare da poche centinaia di follower a oltre trecentomila. Da quel momento, ho compreso quanto i social potessero diventare un canale potente anche per sviluppare il mio progetto legato al fitness e alla divulgazione di uno stile di vita sano.
Oggi che tipo di relazione hai con la tua community di riferimento?
Il rapporto con la mia community è per me centrale e lo definirei sano, autentico e reciproco. Credo che chi mi segue mi percepisca come un ragazzo normale, con una vita simile alla loro, che condivide le proprie passioni in maniera spontanea. Attraverso i miei contenuti cerco sempre di unire intrattenimento e valore, portando anche strumenti concreti legati al mio lavoro da coach online: consigli di allenamento, corretta alimentazione, spunti per migliorare la qualità della vita. Al tempo stesso, mi impegno a mantenere un dialogo costante rispondendo a commenti e messaggi privati. Ho una regola che seguo sempre: se qualcuno dedica un po’ del suo tempo a scrivermi, io sento il dovere – e il piacere – di fare altrettanto.
Qualche curiosità: hai abitudini poco note e ricorrenti?
Sono una persona molto metodica e schematica. Tengo particolarmente all’ordine, alla precisione e alla pulizia: una mia abitudine quasi “storica” è quella di passare l’aspirapolvere in casa più volte al giorno, come se il mantenere gli spazi puliti mi aiutasse a ritrovare ordine anche nel resto delle cose. Questa routine è diventata ancora più presente da quando, insieme alla mia compagna, nella mia vita è arrivato Roi, il mio grande amore a quattro zampe. Questa attenzione ai dettagli si riflette anche nei contenuti che realizzo, che curo con estrema precisione in ogni aspetto: dalle inquadrature al posizionamento dei sottotitoli, dalla scelta della musica fino ai voice-over. La mia vera unicità, però, credo risieda soprattutto nella semplicità con cui racconto il mio mondo: come atleta, come coach online e come persona. I miei contenuti nascono sempre da esperienze vissute in prima persona e hanno come obiettivo quello di offrire strumenti pratici e concreti a chi desidera migliorare la propria salute e il proprio benessere, senza mai ridurre la cura del corpo a un’ossessione estetica.
Che tipo di content creator e startupper sei?
Non mi considero un content creator che vive inseguendo continuamente trend e numeri. Preferisco condividere la mia esperienza personale, mantenendo un tono leggero e divertente, ma senza rinunciare alla professionalità. Voglio che chi mi segue riconosca in me una persona competente e affidabile nel settore fitness. Come startupper, porto avanti un progetto che nasce da una passione autentica. La mia piattaforma di corsi fitness e consulenze personalizzate non è nata per inseguire fama o viralità, ma per dare concretezza alla mia missione: aiutare le persone a migliorare il proprio stile di vita attraverso l’allenamento costante, la corretta alimentazione e un approccio equilibrato al benessere. Credo fermamente che prendersi cura di sé non sia un atto egoistico, ma un modo per avere più energie e risorse da dedicare anche agli altri.
Ci sono degli strumenti basati sull’AI che ti aiutano a esprimere meglio la tua creatività? Se sì, quali?
Sì, utilizzo regolarmente strumenti basati sull’intelligenza artificiale, in particolare ChatGPT. Non lo considero un sostituto della mia creatività, ma un supporto che mi aiuta a velocizzare attività ripetitive, ad ampliare concetti e a generare spunti utili. Lo uso un po’ come se fosse un team virtuale con cui confrontarmi, capace di arricchire le mie idee iniziali e renderle più efficaci.

Dal tuo punto di vista, quali sono le opportunità e i rischi più rilevanti legati all’uso dell’IA nel mondo dei media digitali?
L’AI porta con sé grandi opportunità. Permette di risparmiare tempo nelle attività ripetitive, offre la possibilità di accedere velocemente a nuove conoscenze e può funzionare come assistente virtuale, utile per fissare idee e organizzarle anche mentre si è impegnati in altre attività. Dall’altro lato, ci sono anche rischi concreti. Il primo è quello di diventare troppo dipendenti dalla tecnologia, riducendo la nostra capacità creativa e critica. Inoltre, il pericolo di un appiattimento dei contenuti è reale: se tutti si affidassero troppo all’AI, rischieremmo di perdere originalità e autenticità. Infine, c’è sempre il rischio della disinformazione, perché l’AI si basa su dati reperiti online che non sempre sono accurati o verificati.
Nel tuo lavoro, che ruolo pensi che l’AI potrebbe avere tra 5 anni?
Credo che l’AI, nei prossimi cinque anni, diventerà uno strumento ancora più centrale nel mio lavoro di fitness content creator e coach online. Mi permetterà di ridurre al minimo le attività di routine e di concentrare più energie sulla creazione di contenuti di qualità, sulla scrittura di script e sulla progettazione di programmi personalizzati per la mia community. Oltre a questo, sarà sempre più utile nella revisione dei testi, nella creazione di comunicazioni formali, nella rielaborazione di idee e soprattutto nell’analisi dei dati, per individuare strategie e contenuti sempre più mirati. Un altro aspetto che considero fondamentale è quello legato alla formazione: grazie all’AI ho già potuto acquisire competenze di marketing e gestione delle sponsorizzazioni per la mia piattaforma. Sono convinto che in futuro diventerà un mezzo sempre più potente per arricchire il proprio bagaglio di conoscenze e aumentare l’autonomia professionale di ogni creator.