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Buttare cibo comporta una perdita di oltre 22.8 miliardi di euro. Vortex, realtà che dona una seconda vita agli scarti agroalimentari, è tra i vincitori del programma di accelerazione di startup targato SAES. Andrea Cadelli, Ventures Manager di RedZone, illustra le novità in arrivo nella call del 2024
Ogni italiano spreca in un anno 146 chili di cibo per un valore economico corrispondente a 385 euro. Complessivamente tra sprechi domestici e quelli industriali finiscono sprecati 8,65 milioni di tonnellate di cibo all’anno per un valore economico di 22.8 miliardi di euro (fonte Centro Studi Divulga). Come contrastare lo spreco della produzione agroalimentare quindi? A darci una risposta è Vortex, la startup che, nata con il sogno di rendere la cosmetica accessibile a tutti in modo naturale, sostenibile e circolare, dona una seconda vita ai sottoprodotti della filiera agroalimentare.
La startup torinese è tra i vincitori della prima call di RedZone, programma di sviluppo tecnologico per startup che operano nell’ambito della scienza dei materiali. Il cuore della sua offerta sono gli Open Labs, spazi laboratoriali e industriali messi a disposizione da SAES, azienda italiana con alle spalle 80 anni di storia sui materiali avanzati, dove le startup possono sviluppare, caratterizzare e scalare soluzioni innovative con il supporto di tecnici e ricercatori dell’azienda.
Quale il piano di sviluppo di Vortex ed i progetti futuri di RedZone? Ne abbiamo parlato con Andrea Cadelli, Ventures Manager di RedZone
Vortex nobilita e innova i sottoprodotti agroalimentari
Il brand nasce nel 2020 dall’idea dei due founder Lorenzo Picco e Simone Piccolo di voler costruire un modello di business ispirato ai pilastri di sostenibilità ambientale, economico e sociale. Lo smaltimento dei sottoprodotti agroalimentari oggi rappresenta un importante costo per le aziende. Vortex si pone l’obiettivo di trovare soluzioni innovative per i sottoprodotti agroalimentari, sia da un punto di vista ambientale che da quello economico, andando a nobilitarli (upcycling) per il settore food, nutraceutico e petfood.
«Vortex ha dimostrato il potenziale della sua tecnologia attraverso la valorizzazione del sottoprodotto industriale della cultivar mela (e non solo) creando in primis un ingrediente e in secondo luogo un brand cosmetico validato sul mercato con il nome NASTE Beauty»- spiega Andrea Cadelli, Ventures Manager di RedZone.
Il piano di sviluppo in collaborazione con RedZone
«Per Vortex, RedZone rappresenta un’occasione unica. E’ un programma che ci dà la possibilità di confrontarci con tecnici di altissimo livello e di accedere a macchinari e strumentazione all’avanguardia, abilitando una generazione di valore ad altissima intensità. Da questa collaborazione ci aspettiamo di poter mettere a terra un progetto competitivo sul mercato, che ci apra nuove opportunità di scalabilità» afferma Lorenzo Picco, CTO di Vortex. All’interno di RedZone, Vortex avrà la possibilità di introdurre un estratto (un principio attivo) proveniente dalla nobilitazione degli scarti dell’industria agroalimentare all’interno di capsule realizzate con materiali biologici, con la volontà di creare un prodotto anti-acne efficace, sostenibile e totalmente biologico. «L’obiettivo del progetto è sia di creare un MVP di mercato da un punto di vista distributivo – prosegue – (un prodotto finito) ma anche di valutare l’applicazione della medesima tecnologia nel mercato B2B».
Nuova call per startup
RedZone aprirà una nuova call for startups nella prima parte del 2024 puntando a progetti fortemente sinergici con le competenze e con la vision di SAES «L’obiettivo resta sempre quello di generare valore dall’interazione tra l’agilità e la dedizione delle startup verso il proprio progetto con l’expertise tecnologica e le capacità industriali di SAES» – spiega Cadelli. Per scoprire le date e gli argomenti della nuova call è possibile rimanere aggiornati sul sito redzonebysaes.com.