Tre autori, Andrea Bartz, Charles Graeber e Kirk Wallace Johnson, hanno accusato la startup di intelligenza artificiale Anthropic di avere utilizzato alcune delle proprie opere senza consenso per addestrare l’AI Claude a rispondere agli stimoli umani. Così la società fondata dai due fratelli Amodei è stata colpita da una class action avviata presso un tribunale federale della California dai tre autori che sostengono che l’azienda abbia utilizzato in modo improprio i loro libri e quelli di centinaia di migliaia di altre persone.
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Le ultime controversie sul copyright e l’AI
La causa si aggiunge alle altre denunce presentate dai titolari di diritti d’autore in questi ultimi periodi, tra cui artisti, media ed etichette discografiche, in merito al materiale utilizzato dalle aziende tecnologiche per addestrare i loro sistemi di intelligenza artificiale generativa. Tra queste, quelle avviate da gruppi separati di autori, che hanno fatto causa a OpenAI e Meta Platforms per il presunto uso improprio del loro lavoro per addestrare i modelli linguistici su cui si basano i loro chatbot.
Editori musicali vs Anthropic
Alcuni editori musicali si sono scagliati contro Anthropic per il presunto uso improprio di testi di canzoni protette da copyright per allenare Claude. Gli autori hanno affermato nella loro denuncia che Anthropic ha «costruito un business multimiliardario rubando centinaia di migliaia di libri protetti da copyright».