Laureato in Economia all’Università Bocconi, ex giornalista di moda, nel 2017 Fabio Maria Damato aveva assunto un ruolo operativo sempre più centrale nei due brand guidati da Chiara Ferragni, tanto da diventare direttore generale sia di Fenice che di TBC Crew. Fenice è la licenziataria dei marchi Chiara Ferragni che “nel 2022, ultimo bilancio disponibile, aveva realizzato 15,6 milioni di ricavi con 3,4 milioni di utile”, secondo quanto afferma la stessa società, mentre TBC Crew è la talent agency che gestisce “blog ed e-commerce e nel 2022 ha fatturato 14,5 milioni con 5,1 di utile”. Un legame che sembrava indissolubile ma così non è stato.
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Che cosa è successo tra Damato e Ferragni
Prima il pandoro gate, poi le altre inchieste che si sono abbattute sulle aziende guidate da Ferragni, adesso la rottura. Dal 16 giugno, infatti, a prendere il posto di Fabio Maria Damato, alla guida di Sisterhood, sarà la madre di Chiara Ferragni, Marina Di Guardo. Proprio lui che è stato una figura chiave nell’impero dell’influencer, per anni general manager di The Blonde Salad e Chiara Ferragni Collection.
Fabio Maria Damato, dal giornalismo all’imprenditoria
Damato era centrale nella gestione dell’azienda. «È entrato nelle società operative con ruoli di primo piano, secondi solo alle deleghe dell’imprenditrice proprietaria», ricorda il Corriere della Sera. Ex collaboratore di note riviste di moda come Amica e MF Fashion, e testate giornalistiche di rilievo come Il Corriere della Sera e Class Editori, Damato, come Chiara Ferragni, è adesso indagato per concorso in truffa aggravata nell’inchiesta sui pandori Balocco Pink Christmas realizzati in collaborazione con l’azienda dolciaria di Fossano.