Tre colleghi, un aperitivo, un’idea: sfruttare le tecnologie digitali per accedere a beni da collezione, altrimenti riservati ai grandi patrimoni, in sicurezza. Così è nata un anno e mezzo fa Collecto, piattaforma che consente di acquistare quote di beni da collezione rari e pregiati (tra cui opere d’arte, orologi di lusso, memorabilia sportiva, bottiglie pregiate e molto altro) attraverso un’app che passa per la blockchain e fraziona la proprietà in quote a partire da 50 euro. La realtà guidata da Giovanni Camisasca (CEO e co-founder) assieme a Matteo Costantini (Chief Innovation Officer) e Salvatore Zola (CPO) ha recentemente annunciato la chiusura di un seed round di finanziamento per un totale di 2,8 milioni di euro. «Dopo aver venduto ai collezionisti pezzi unici come un Keith Haring, un’opera dell’artista cubista George Braque, il casco indossato in gara da Ayrton Senna e quello di Valentino Rossi, un raro Rolex Daytona 6262 e il fumetto con la prima apparizione degli X-Men, ora ci stiamo dedicando alle auto d’epoca». Ecco che cosa ha svelato il team sui suoi prossimi obiettivi e tutto quello che bolle in pentola.

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Riavvolgiamo il nastro, Giovanni come è nata l’idea di mettere a terra Collecto?
Partendo dal presupposto che sono da sempre un grandissimo appassionato di startup digitali e “maniaco” della digitalizzazione dei mercati analogici, oltre che collezionista d’arte e orologi, da un po’ di tempo stavo studiando quello che stava accadendo all’estero. Fuori dall’Italia startup simili a Collecto esistono già da un po’ di tempo, così mi sono messo a studiare quelle soluzioni, in particolare sul collezionismo è molto attivo il mercato americano. La mia idea di base è stata, dunque, quella di “importare” quell’attività in UE con la value proposition. In particolare, ho pensato che le opere da collezione, generalmente, sono riservate a chi possiede grandi patrimoni mentre altri sono esclusi da questo tipo di mercato. Ecco, io volevo renderle accessibili a quante più persone possibili.
Così ne hai parlato con Matteo e Salvatore..
Io, Matteo e Salvatore lavoravamo per società che fanno capo allo stesso gruppo, anche se con mansioni diverse. Ci siamo trovati per un aperitivo dopo il lavoro e davanti a buon bicchiere di vino abbiamo iniziato a pensare concretamente a quella che poi sarebbe diventata “la nostra creatura”. Salvatore si è occupato principalmente della blockchain, Matteo di varie categorie di oggetti da collezione, mentre io mi sono concentrato sulle opere d’arte e gli orologi. Matteo viene dal mondo dello sviluppo digitale, è stato uno dei project manager di brumbrum, mentre Salvatore è un grandissimo amante della F1 e del calcio e in Collecto oggi gestisce sia l’approvvigionamento dei beni che il trattamento dei prezzi. Dopo quella serata non ci siamo più fermati.

In particolare quali oggetti si possono acquistare su Collecto?
Sulla piattaforma si possono trovare più categorie. Tra queste: orologi, pezzi d’arte, bottiglie di vino pregiate. Inizialmente abbiamo iniziato proponendo questi oggetti, a cui, poi, abbiamo aggiunto le sneakers, i fumetti, borse carte, distillati e ci siamo allargati. Tra i pezzi forti ci sono un raro Rolex Daytona 6262, un Keith Haring, un pezzo unico dell’artista cubista George Braque, il casco indossato in gara da Ayrton Senna e quello di Valentino Rossi, il volante di Schumacher, il fumetto con la prima apparizione degli X-Men, una scultura di Pomodoro, delle bottiglie di whiskey del ’36, ancora prima della Seconda Guerra Mondiale, un fumetto firmato da Stanley degli anni ’60. Periodicamente lanciamo dei verticali, ma attualmente stiamo studiando le auto d’epoca.
Qual è l’oggetto più caro e il meno caro che avete venduto?
Il meno caro un paio di sneakers, intorno ai 1000 euro, ma abbiamo venduto anche le Nike di “Ritorno al futuro”, quelle a una cifra ben maggiore: intorno ai 20mila euro. Il più caro la tuta e il volante di Schumacher usato durante un Gran Premio, sui 200mila euro. C’è da tenere presente che il fatto di poterle acquistare in co-proprietà con altri appassionati collezionisti rende l’acquisto più semplice. Inoltre, ogni quota è rappresentata da un certificato digitale sulla blockchain F-NFT, immediatamente accessibile nella tua collezione virtuale. Nel caso in cui non tutte le frazioni dell’asset vengano vendute entro il periodo stabilito, le quote già assegnate saranno ritirate e tutti gli utenti riceveranno un rimborso istantaneo tramite il metodo di pagamento originale, ad esempio, tramite accredito su carta di credito. Una volta vendute tutte le quote, ci prendiamo la custodia dell’asset per conto dei co-proprietari e lo trasferiamo in una cassaforte di sicurezza specializzata per ciascuna area verticale.
Come viene assicurato il valore degli oggetti venduti?
Ogni dettaglio riguardante il trasporto, la custodia e i contratti di assicurazione è registrato in ‘smart contracts’ e reso accessibile a tutti i co-proprietari. Questo garantisce totale trasparenza nei processi, conformità legale e previene qualsiasi forma di abuso. I co-proprietari sono i padroni dell’oggetto e, come tali, possono disporne liberamente. Per garantire a ciascun co-proprietario la liquidità delle proprie quote, associamo a ciascun asset una ‘durata’ predeterminata, variabile da 1 a 4 anni (indicato al momento della proposta iniziale dell’asset). Periodicamente, al raggiungimento di questa scadenza, i proprietari hanno l’opportunità di liquidare le proprie quote, anche senza unanimità, vendendo l’asset fisico sul mercato reale. Questo processo offre la flessibilità necessaria per adattare la propria collezione alle esigenze personali.

Più in generale, a che tipo di mercato vi rivolgete?
Lato utenti la nostra distribuzione è omogenea e si alterna tra categorie con più hype: i collectible sportivi, soprattutto vanno per la maggiore quelli legati alla F1, e il vino con bottiglie da collezione in particolar modo italiane e francesi, dal Sassicaia al Bordeaux. I nostri clienti sono tutti italiani e il target di riferimento è maschile di età compresa tra i 30 e i 60 anni, distribuito in modo omogeneo sul territorio. Parliamo comunque di soggetti digitali che hanno a disposizione un minimo di capitale da investire.

Come impiegherete il capitale raccolto?
Con questo secondo round vogliamo consolidare la nostra posizione come prima piattaforma italiana per la proprietà frazionata di beni da collezione e accelerare la crescita già strabiliante di quest’anno. Siamo passati da 60K€ a 1,2M€ al mese di transato. Ora l’obiettivo è quello di diventare il player di riferimento europeo. La domanda di accesso semplificato e sicuro al collezionismo di alto livello è in forte crescita e lato team (ora siamo in 7) stiamo facendo colloqui per assumente nel nostro comparto Marketing. Inoltre, vogliamo internazionalizzarci e andare anche sui mercati esteri. Il transato per noi è fatturato e in questo mese siamo sui 2 milioni. Vorremmo raggiungere quota 30 milioni all’anno. Inoltre, stiamo valutando una seconda sede in Sicilia, dove è per noi più facile trovare gli sviluppatori.