Cosa rende un viaggio indimenticabile? Per WeRoad, la risposta va oltre la meta: è l’esperienza condivisa, l’incontro con nuove persone e la capacità di trasformare un itinerario in un legame. A raccontarlo è Andrea Lamperini, COO di WeRoad, che in occasione di SIOS ha ricevuto il BNL BNP Paribas Special Award per OneDay, il gruppo a cui fanno capo realtà di successo come ScuolaZoo e WeRoad stessa.
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A Startupitalia, Lamperini spiega come l’azienda stia innovando il settore del turismo esperienziale, puntando su tecnologia, community e personalizzazione e come, con una crescita strutturata e l’ambizione di diventare un unicorno italiano, si prepari a rivoluzionare il concetto di viaggio a livello globale.
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Qual è stata l’intuizione principale nel trasformare il concetto di viaggio in un’esperienza sociale e tecnologica innovativa?
In WeRoad c’è l’esigenza di socialità delle persone e non solo quella di fruire di un pacchetto turistico. Ecco, forse la prima innovazione è stata proprio da parte dei founder di capire che Il viaggio è il mezzo perfetto per conoscere in maniera vera nuove persone e di creare un’azienda che avesse come due pillar principali le persone e la tecnologia. Per persone intendo sopratuttutto la community, vivendola ed essendo costantemente immersi in essa ci permette di capire a fondo esigenze ed evoluzione dei bisogni delle persone. Questo ascolto e comprensione ci ha dato lo spunto per tante evoluzioni ed innovazioni, come il modello marketplace, l’estensione dell’offerta ai viaggi tematici che alla base hanno le passioni delle persone o di offrire esperienze brevi come i week-end. La tecnologia è la base che ci permette di scalare le innovazioni che introduciamo e di migliorare l’esperienza dei nostri WeRoaders con tutti i momenti di contatto con il brand e la community.
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Il crescente apprezzamento nel panorama internazionale ha cambiato la vostra strategia?
Constatare che le esperienze che offriamo sono percepite di alta qualità anche all’estero e che siamo riusciti a creare community coese, e a dialogare con loro con la stessa efficacia della community in Italia, ci ha confermato che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta. Germania e Francia, per esempio, stanno crescendo molto più velocemente di quanto facevamo in Italia a parità di tempistiche. L’obiettivo rimane quello della leadership pan-europea e qui sì, la strategia è un po’ cambiata: nei mercati in cui siamo presenti ora (Italia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito) abbiamo creato dei team locali, con una community di coordinatori e una offerta di viaggi in lingua, mentre lo scorso anno abbiamo dato la possibilità ai WeRoaders che vivono al di fuori di quei cinque paesi di viaggiare e conoscere altri compagni di viaggio lanciando il sito per viaggi internazionali WeRoad.com. Questo ci ha permesso di aprirci a nuovi mercati senza avere un team locale da subito. Per esempio, stiamo riscuotendo molto successo nei paesi Scandinavi, nei Paesi Bassi e in Portogallo.
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Cosa significa per voi la possibilità di diventare un futuro unicorno?
La cosa che più ci riempie di orgoglio è che stiamo crescendo in maniera esponenziale ma strutturata, e soprattutto tenendo bene a mente che WeRoad va incontro a un’esigenza reale delle persone. Sentire le storie di chi torna da un viaggio e racconta come questo sia stato una spinta per sbloccare situazioni personali o come le persone incontrate in viaggio siano diventate una parte importante della vita, è davvero per noi carburante prezioso. Da quando siamo nati abbiamo portato in giro per il mondo 200.000 persone: tantissime vite che si sono incontrate e mescolate e che si sono arricchite l’una grazie all’apporto dell’altra. Se riusciremo a diventare un futuro unicorno significa che avremo creato valore a lungo termine, per l’ecosistema internazionale e per un numero ancora maggiore di persone che vivono in tutto il mondo, creando una community globale di WeRoaders.
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Quali sono le principali sfide che vedete nei prossimi anni per il settore dei viaggi?
Il bisogno di viaggiare, fare nuove amicizie e scoprire nuove culture continuerà a crescere, così come il mercato dei multi-day tours ed esperienze, stimato in più di 300b$ entro il 2030. La direzione è quella giusta e come dicevo prima il mettere al centro delle nostre attività la community ci permette di anticipare le esigenze delle persone: nel futuro le persone cercano sempre più viaggi esperienziali e personalizzati, e il marketplace va proprio nella direzione di offrire soluzioni sempre più vicine agli interessi delle persone. Vorremmo arrivare quasi alla personalizzazione estrema delle esperienze, riuscendo a matchare persone con desideri simili a prescindere da quante esse siano nel mondo ad avere quella passione. Crescerà anche la domanda per i viaggi brevi, ed è per questo che abbiamo recentemente introdotto i WeRoad Week-End che valgono già il 10% delle prenotazioni totali, senza dimenticare che continuerà a crescere anche la domanda per chi cerca esperienze più comode e confortevoli e così abbiamo introdotto i WeRoad Collection che offrono esperienze e accomodation ancora più esclusive. E infine, nel prossimo futuro ci concentreremo molto sul consolidamento internazionale, sia nei paesi in cui siamo operativi con una offerta locale sia nel coinvolgere quanti più viaggiatori da tutto il mondo grazie a WeRoad.com.