Uno dei termini più comuni quando si parla di startup è il Venture Capital. Su StartupItalia stiamo riassumendo alcune delle parole più frequenti nell’ecosistema, utili soprattutto a chi vuole approfondire l’argomento e seguire le notizie che ogni giorno pubblichiamo sul magazine. Dopo avervi spiegato che cos’è una startup e che cos’è un round, eccoci pronti a spiegarvi che cos’è il Venture Capital.
Venture Capital: le basi
La traduzione dall’inglese riporta capitale di rischio. Non tutte le startup hanno successo, anzi. La maggior parte fallisce nel tentativo, o evolve durante il percorso perché non cresce come i founder si sarebbe aspettati. La startup – sempre bene ricordarlo – non è per sempre: è la fase inziale della vita di un’azienda innovativa. Per crescere la startup ha spesso bisogno di fondi messi a disposizione da investitori come incubatori, acceleratori, business angel e, appunto, fondi di Venture Capital.
Il Venture Capital è una forma di investimento a medio-lungo termine in una società non quotata il cui potenziale di sviluppo è alto, ad esempio perché sta sviluppando un nuovo prodotto tecnologico oppure un nuovo farmaco. Ogni fondo ragiona in un lasso di tempo di dieci anni, periodo nel quale completa varie operazioni dall’annuncio dell’investimento fino all’uscita (si spera con guadagni).
Venture Capital non è Private Equity
Come anticipato, la startup è la fase iniziale della crescita di una azienda innovativa. Quando è più strutturata e in fase growth, in quel caso non si ha il VC ma il Private Equity. In entrambi i casi gli investitori non svolgono un ruolo passivo, ovvero non si limitano soltanto a fornire il denaro necessario per la crescita dell’impresa. Seguono l’evolversi della startup o scaleup, ne consigliano i fondatori, sviluppano potenziali accordi e partnership. In altre parole: tutelano il proprio investimento.
Da dove prendono i soldi i fondi VC?
Come ci hanno raccontato diversi Partner, il VC è a sua volta una startup. Prima di investire queste realtà devono raccogliere, appunto, i fondi necessari per gli investimenti. A differenza dei business angel – spesso ex imprenditori – che investono risorse proprie in ambito startup, il Venture Capital si interfaccia con soggetti istituzionali dotati di grande liquidità, a cui chiede fondi da poter gestire suggerendo le potenzialità dei ritorni economici. Gli interlocutori dei fondi possono essere enti previdenziali e istituti finanziari.
Ciascun fondo ha le proprie caratteristiche: ci sono quelli agnostici, che investono in qualsiasi settore – dal fintech al biotech – altri invece più verticali. Ci sono fondi che mettono a disposizione anche strutture come laboratori di ricerca. E infine ogni fondo si specializza nell’investimento in una fase specifica di vita dell’azienda: dal momento seed (all’inizio-inizio) fino al segmento growth.