Il professore Strano racconta il progetto Isitgoonair che propone una didattica innovativa con l’obiettivo di valorizzare le potenzialità della rete
Il progetto M-Learning Isitgoonair dell’I.S.I.S Galilei di Gorizia nasce per sperimentare concretamente una didattica innovativa attraverso l’uso creativo delle innumerevoli applicazioni e risorse che la rete mette a disposizione. Tutto ha inizio nel dicembre 2008 con l’introduzione nelle aule delle lavagne multimediali interattive (LIM). Il professore Gaetano Strano, promotore dell’iniziativa, racconta la nascita, l’evoluzione e gli obiettivi del progetto.
“Ricordo ancora le sensazioni della prima volta che vidi una LIM nel nostro istituto, iniziò tutto da lì. La bellezza dell’interattività. Potevo fare lezione con un pennarello virtuale o con il semplice tocco di un dito. Tutto era a portata di mano: il software del mio notebook , le attività e le risorse che avevo predisposto per la lezione e soprattutto la possibilità di aprire una finestra sul mondo grazie ad Internet. Mi sembrò subito riduttivo chiamarla solo lavagna , per me era uno schermo magico
Sempre in quel periodo cominciavano a farsi spazio sul mercato dei computer portatili sempre più piccoli, i netPC, che aprivano a nuovi scenari all’interno delle aule scolastiche. La svolta si ebbe però dopo la presentazione nel gennaio 2010 del primo iPad da parte di Steve Jobs che dette il via al proliferare di imitazioni più o meno fedeli all’originale fino ad arrivare agli attuali tablet e smartphone. Con questi schermi magici in versione ridotta si apriva la possibilità di sperimentare in classe un approccio M-Learning.
Insieme ai colleghi Marco Corbatto, Alessandra Pallavicini e Maurizio Silvestri, nella primavera 2012, abbiamo realizzato il progetto M-Learning Class. Grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia potemmo acquistare un tablet per ciascun studente di una classe pilota dell’ indirizzo Informatica e Telecomunicazioni del nostro istituto.
In contemporanea cresceva il nostro entusiasmo per i nuovi tools 2.0 che calzano a pennello con la “didattica per competenze e laboratoriale” indicata nelle Linee guida della Riforma per la scuola secondaria superiore. L’aspetto che ci piaceva di più era legato alla varietà di strumenti a nostra disposizione per adattare le attività da svolgere in classe in base agli stili di apprendimento di ciascun studente. Finalmente si poteva concretizzare quel passaggio epocale dall’insegnamento all’apprendimento dove l’alunno è sempre più protagonista del suo percorso di studi.
Nell’estate 2013 ci venne l’idea di condividere con gli altri docenti la nostra esperienza didattica sul digitale. Lo scopo era supportarli nell’uso delle nuove tecnologie in classe. Partì un lavoro di ricerca e catalogazione dei tools 2.0, che per sua natura sarà sempre in progress. Abbiamo implementato un sito web grazie al contributo tecnico di Paolo Buttignon. Poi l’inaugurazione del portale M-Learning il 22 gennaio scorso.
La novità principale rispetto ad altri siti similari riguarda l’organizzazione dei contenuti. Si parte dagli obiettivi di apprendimento, per passare alle attività da svolgere e concludere con le risorse da impiegare. I tools 2.0 sono classificati per ambito disciplinare, facilità d’uso, fascia d’età e livelli di tassonomia digitale di Bloom. Nella sezione riservata ai casi d’uso sono raccolte alcune delle attività svolte in classe con gli strumenti recensiti.
L’obiettivo è quello di realizzare con il portale e la pagina Facebook, MLearning Class, un primo start-up per i docenti a digiuno di digitale e diventare un punto di riferimento per condividere le proprie esperienze e per crescere insieme.”