Annunciato nei giorni scorsi un insieme di misure per sostenere chi fa impresa, dall’idea fino al lancio finale sul mercato. Proseguendo il percorso di interviste con i protagonisti della sfera pubblica impegnati nell’innovazione, abbiamo incontrato Guido Guidesi, Assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia
Prosegue il nostro viaggio alla scoperta dei protagonisti della sfera pubblica legati a digitalizzazione e innovazione. Dopo l’intervista a Valeria Fascione (Assessora alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania), a Monica Lucarelli (Assessora alle Attività Produttive del Comune di Roma), e ad Alessandro Delli Noci (Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia), tappa in Lombardia con Guido Guidesi (Assessore allo Sviluppo Economico). Buona lettura.
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Non è soltanto Milano a rappresentare un territorio di grande attrattiva per le startup. Oltre il 25% delle aziende innovative presenti a livello nazionale ha sede in Lombardia (dati ripresi dall’ultima relazione annuale del Ministero del Made in Italy). Parliamo di una Regione che genera per il Paese la fetta di PIL più grande (+1,3% nel primo semestre 2023). Un quadro senz’altro favorevole per Founder e giovani imprenditori, che oltre a poter contare su una rete di acceleratori e incubatori diffusa sul territorio e su un network di investitori molto presenti sulla piazza di Milano, hanno anche la possibilità di accedere al sostegno da parte del pubblico. Come vi abbiamo spiegato nelle scorse settimane Regione Lombardia ha presentato un pacchetto composto da otto iniziative (elencate qui) dal valore economico di circa 72 milioni di euro. Risorse a disposizione delle startup. «È la scelta migliore per far sì che nei singoli settori si trovino più soluzioni», ha spiegato a StartupItalia l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi.
Come è nata la volontà di accorpare queste misure in un unico pacchetto dedicato alle startup?
Perché lavoriamo così, e non solo rispetto alle startup. Questa iniziativa racchiude strumenti già avviati e strumenti innovativi su cui facciamo partire la sperimentazione. Ci crediamo davvero, ecco perché abbiamo deciso di lavorare a questo pacchetto completo. Ricordo poi che per la prima volta il Premio Nazionale Innovazione verrà ospitato in Regione Lombardia.
Due in particolare sono le misure di grande rilievo presenti nel pacchetto startup. Ci riferiamo all’istituzione del Fondo Lombardia Venture da 40 milioni di euro e al rifinanziamento del programma Microcredito con un budget da 24 milioni di euro
Abbiamo cercato di trovare soluzioni dal punto di vista del sostegno finanziario, in un’ottica di innovazione. Lombardia Venture è il primo caso in cui facciamo squadra con la finanza alternativa. Aiutiamo il futuro sistema produttivo con risorse. È un modo per avvicinare idee e progetti e concretizzarli e diventerà uno strumento strutturale. Il microcredito è un’altra novità: il tentativo è quello di assottigliare la percentuale di startup che partono e che poi, per vari motivi, si fermano. L’idea del pacchetto è creare un percorso con strumenti completi: incubazione, accelerazione, ingresso sul mercato, fino al sostegno all’impresa.
Ha parlato di fare squadra. Nel pacchetto startup lanciato in Regione Lombardia ci sono diversi attori coinvolti
In Lombardia c’è un ecosistema che funziona e che quando fa squadra mette in campo novità. Il pacchetto startup dice questo: se hai un’idea devi venire in Lombardia. Da CDP Venture Capital in poi si è visto che il pubblico può dare una grossa mano, soprattutto nella fase iniziale delle aziende. Ma al di là del protagonismo finanziario del pubblico, la miglior carta vincente è far sinergia e mettere insieme tutta la filiera.
Milano è la capitale delle startup. Nel pacchetto cercate però di sostenere tutto il territorio regionale
Il ruolo di connessione da parte della Regione serve proprio a questo. È un ruolo che vogliamo esercitare in tutto e per tutto. Le idee innovative nascono dalle filiere esistenti. Ripeto: la forza è quella della connessione tra attori che fino a ieri si scambiavano beni e servizi e che oggi si parlano per ragionare su una pianificazione strategica. È paradossale dirlo rispetto ai primati che vantiamo come territorio, ma abbiamo ancora potenziale da esprimere grazie alla connessione di know how di cui disponiamo.
Come si possono attirare talenti in Lombardia? Soprattutto a Milano pesa il livello non sempre competitivo degli stipendi
La competitività del territorio dipenderà da quanto sarà veloce ed efficace il processo di autonomia della Regione. Abbiamo bisogno di maggiori competenze per essere messi alla pari di altri motori di Europa che godono di maggiori poteri. Penso al gettito fiscale che rimane sul territorio. La Lombardia collabora e compete con i Land tedeschi e con la Catalogna. Loro però al momento hanno maggiori possibilità rispetto a noi. Siamo la prima regione manifatturiera d’Europa e non abbiamo bisogno di reindustrializzare con le startup. Dobbiamo far sì che rimangano in Lombardia e diventino aziende. Serve che gli startupper diventino i futuri capitani d’industria.