Proprio nel giorno di SIOS25 Summer a Torino, focalizzato sulla space economy, a Roma il Senato ha dato l’ok definitivo alla prima legge nazionale sullo spazio. I punti centrali hanno a che fare con l’obbligo per gli operatori privati di richiedere e ottenere un’autorizzazione e dotarsi di un’assicurazione con massimale a 100 milioni per il risarcimento dei danni cagionati a terzi sulla superficie terrestre così come agli aeromobili in volo, a persone e cose che vi si trovano a bordo. Vengono previste l’elaborazione di un Piano nazionale per l’economia dello spazio, la costituzione di un Fondo per il supporto al settore e corsie preferenziali negli appalti per startup e Pmi.
D’altra parte, le imprese, sino dalla Camera, hanno chiesto senza esito un regime transitorio sull’iter autorizzativo e l’abbassamento del massimale assicurativo.
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Assicurazioni per la space economy
Gli operatori dovranno richiedere un’autorizzazione a Palazzo Chigi o al Mimit, autorità delegata per lo spazio, tramite l’Agenzia spaziale italiana (Asi). L’Agenzia spaziale gestirà le richieste e avrà anche poteri di ispezione, con cui si confronterà con Difesa e Servizi segreti.
Il Ddl, ribadisce anche l’obbligo di immatricolare gli oggetti spaziali lanciati in Italia in un apposito Registro, con codice preceduto dall’identificativo nazionale ITA. «L’operatore è sempre tenuto al risarcimento dei danni cagionati a terzi sulla superficie terrestre nonché agli aeromobili in volo» e alle persone e cose che vi si trovano a bordo, fatta eccezione che sia provato che i danni sono stati causati da un terzo o dallo stesso danneggiato. Ne deriva un obbligo di stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni con massimale a 100 milioni di euro per ciascun sinistro. Nel disegno di legge figura un obbligo per gli operatori di stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni con massimale a 100 milioni di euro per ciascun sinistro.
Per quanto riguarda le PMI e le startup, viene introdotto un obbligo di subappalto di almeno il 10% a favore delle start-up e delle Pmi in caso di appalti non suddivisi in lotti e un emendamento di Forza Italia, approvato in commissione, stabilisce che il Piano nazionale includa anche politiche e misure specifiche di sviluppo per questa categoria di imprese.