La società milanese chiama a raccolta le startup continentali con un progetto triennale rafforzato da partner di rilievo e un obiettivo comune: “Creare un hub di riferimento per competere a livello europeeo”
Un programma triennale per trasformarsi da incubatore ad acceleratore e individuare i protagonisti del domani in grado di apportare innovazioni in ambito 5G e Internet of Things. Questo è l’obiettivo di Magic Spectrum, iniziativa triennale che StartupItalia presenta in anteprima e con cui Digital Magics mira a creare un hub italiano per investire, testare e fornire soluzioni in due dei settori chiave del presente e, ancor più, del futuro prossimo. Per farlo mette sul piatto tante risorse, a partire dal capitale per le startup che verrano selezionate e dall’esperienza maturata negli anni, poiché per la società milanese quotata sul mercato Euronext Growth Milan si tratta del sesto programma di accelerazione attivato negli ultimi tre anni, il terzo considerando soltanto il 2021.
Mercati dominanti
Completato il programma Magic Wand Sustainability, in partnership con Lazio Innova, e avviato a luglio 2021 il programma triennale di accelerazione Fin+Tech, promosso dalla Rete Nazionale Acceleratori di CDP e mirato alla selezione e all’accelerazione, per ciascun anno, delle migliori 8 startup fintech e altrettante insurtech, Digital Magics chiama a raccolta giovani impese e scaleup italiane ed europee attive nello sviluppo di servizi e prodotti B2B, B2C e B2B2C in sette segmenti del 5G e dell’IoT: smart home & building, smart mobility, smart factory, retail & logistics, agrifood, health, wellness. “Il programma ha ambizioni e obiettivi di lungo periodo in mercati, già esistenti, che diventeranno sempre più determinanti e, di conseguenza, di grande valore. Il piano progressivo di investimenti che offriamo alle startup europee viene necessariamente affiancato da una serie di servizi ad alto valore aggiunto. Gli obiettivi di sviluppo vengono identificati con le startup prima di entrare nel nostro portfolio, il progetto societario viene accompagnato seguendo l’evoluzione del prodotto, dell’approccio commerciale e, naturalmente, del team. Per Digital Magics e i suoi partner questi aspetti rappresentano il riferimento assoluto per poter misurare le startup e supportarle al massimo, non solo finanziariamente”, spiega Ludovico Facchini, Partner Digital Magic e guida dell’iniziativa.
Impegno triennale per seguire l’evoluzione dei settori
A certificare il ruolo chiave rivestito dai due settori sono i numeri: il traffico dati globale ha registrato una crescita del 60% nel 2020, con 1 miliardo di persone che vive in aree coperte dal 5G, mentre il mercato IoT consumer globale raggiungerà 1,6 trilioni di euro entro il 2025. Un trend che sembra confermato dagli investimenti nelle startup europee che operano nel comparto IoT, con più di 3,5 miliardi di euro raccolti dall’inizio del 2020 alla prima metà del 2021. “Il 5G è una delle nostre sfide più grandi da affrontare adesso, perché analizzando il settore abbiamo trovato tanti applicativi interessanti, a dimostrazione che il mercato 5G per l’IoT è pronto come pure Digital Magics, che vuole trovare startup con potenziale per assicurarsi buoni investimenti. Per questo abbiamo pianificato un impegno triennale, coerente con l’evoluzione di IoT e 5G”, dichiara Facchini.
Tanti partner e spirito comune: guardare oltre l’Italia per competere a livello europeo
A dare peso all’iniziativa, inoltre, ci sono una serie di partner strategici come Cisco, Compagnia di San Paolo, Inwit, Irideos, Melita e Unipol Tech, che con Digital Magics condividono l’ambizione di costruire un polo di riferimento in ambito 5G e IoT per competere a livello europeo. “In passato il focus era l’Italia, anche perché i partner erano grandi player nazionali con interessi nel nostro paese. Col tempo abbiamo ricevuto richieste non solo dall’Europa ma anche da Singapore, Stati Uniti e Israele, sintomo di una maggiore capacità attrattiva, grazie alla quale adesso vogliamo allargare il raggio d’azione. Del resto la priorità è cercare buoni investimenti, che poi siano per startup continentali invece che italiane cambia poco a livello di processi. Un concetto decisivo, questo, che vale anche per tutti i nostri partner”, puntualizza Facchini.
Fino a 200.000 euro per le startup selezionate
Il primo passo di Magic Spectrum prevede la candidatura delle startup interessate tramite il sito della call entro il 21 gennaio. La prima scrematura ad opera di Digital Magics e dei partner dell’iniziativa selezionerà un elenco di circa 20 startup, chiamate a presentare i rispettivi progetti a una giuria composta sempre dagli ispiratori del programma. Quelle che convinceranno i giudici, non più di 15 startup, saranno ammesse al percorso di accelerazione che prevede due fasi: Discovery e Validation, che dureranno due mesi ciascuna. Archiviata la prima parte, però, a proseguire saranno solo 8 startup, ognuna delle quali riceverà un primo investimento di 75.000 euro fissando una serie di obiettivi che, se raggiunti, faranno scattare una seconda immissione di capitale dal tetto massimo di 125.000 euro. “Sono numeri importanti, da mercato nordamericano”, aggiunge Facchini.
I piani di espansione di Digital Magics
Come i programmi che l’hanno preceduto, Magic Spectrum si inserisce nel piano societario che, entro il 2025, punta a raggiungere le 200 partecipazioni, rispetto alle attuali 79 in portafoglio (il cui valore al 30 giugno 2021 è pari a 53 milioni di euro, con 3 milioni in più rispetto al 31 dicembre 2020, secondo la valutazione di Deloitte Financial Advisory), con investimenti per 10,5 milioni di euro.
Per realizzare tale espansione è stata chiamata Noa Segre, reduce dall’esperienza in Talent Garden (di cui Digital Magics detiene il 9,2%) e pronta a trovare la quadra per velocizzare l’azione societaria: “Mettere insieme tutti i player deve essere la priorità, perché per diventare un’eccellenza europea l’Italia ha bisogno di fare sistema, che non è solo uno slogan. In Digital Magics ciò significa mettere in contatto l’intero ecosistema, cioè le startup che abbiamo già in portfolio con i nuovi arrivati affinché i primi aiutino i secondi. In questo senso, la pandemia ha dimostrato che da soli non si va da nessuna parte, perché servono partnership aperte, oneste e collettive. L’unione di intenti con i partner che ha decretato il lancio di Magic Spectrum è un esempio”. Quanto alle strategie per l’espansione, Digital Magics ha pianificato l’avvio di circa 20-25 programmi di accelerazione su settori ad alto potenziale con il coinvolgimento di co-investitori, partners corporate e tecnologici, con il team dedicato che si allargherà passando dagli attuali 8 ai futuri 18 membri.