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Facilitare la trasparenza e il reperimento di informazioni su startup e pmi che lanciano campagne di equity crowdfunding e cercare di rendere più liquido il mercato. Sono questi i due obiettivi fondamentali di Equity hub, portale ideato da Innexta (consorzio camerale per il credito e la finanza) e Camera di Commercio di Milano che segnalerà, con analisi e parametri vari (raccolta, investitori, settore, rendimenti, ecc..) le campagne di crowdfunding in corso e già concluse e le quote azionarie scambiate.

Il progetto verrà lanciato a Milano martedì 23 febbraio nel corso dell’evento “L’Equity crowdfunding, una risorsa concreta per finanziare la crescita delle piccole e medie imprese: il portale equity hub”.

Il mercato dell’equity crowdfunding in Italia

La pandemia non ha fermato il mercato del crowdfunding in Italia che nel 2020 è cresciuto complessivamente del 75% rispetto all’anno precedente, come rileva il Report 2020 di Starteed. A prendersi la scena quest’anno è l’equity crowdfunding – l’investimento in capitale di rischio – che ha raccolto circa 122 milioni di euro, con una crescita del 95% rispetto all’anno precedente. Basti pensare che una delle maggiori piattaforme, Crowdfundme, ha raccolto dalla nascita circa 40 milioni, di cui quasi 18 solo nel 2020 e Walliance, la maggiore piattaforma di real estate equity crowdfunding italiana, ha totalizzato 15 milioni nell’ultimo anno, a fronte di una raccolta complessiva di 30 milioni di euro.

 

Il nuovo portale

Questo fermento ha portato Camera di Commercio di Milano e consorzio Innexta a un ragionamento condiviso: “Abbiamo constatato che, nonostante il mercato equity stia crescendo e abbia raddoppiato la raccolta, presenti alcuni elementi di debolezza che ne impediscono la vera scalata – spiega Danilo Maiocchi, direttore generale di Innexta – il primo è la carenza di conoscenza e trasparenza. Innexta vuole favorire consolidamento di un’offerta importante e favorire gli incontri. Vogliamo aiutare il mercato dell’equity crowdfunding a garantire agli investitori maggiore trasparenza così da portare il sistema offerta a crescere e a avere sbocchi su raccolte sistematiche, creando un database profondo”.

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Così hanno mappato le 550 aziende che hanno fatto raccolta in Italia indicando per ognuna aspetti di bilancio, management, progetti e risultati post raccolta, indicazione di valore post money e altre informazioni: “Entro la fine del 2021 passeremo al secondo step: mettere in evidenza chi sono i soci nel percorso di accompagnamento alla trasparenza – aggiunge Maiocchi -. Infine vogliamo aiutare il movimento di mercato incoraggiando startup e pmi innovative all’uso dell’equity e, mostrando chi mette in vendita le sue quote, accelerare la possibilità di rendere più liquido il mercato”.