Dopo che nelle scorse settimane il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di voler perseguire le violenze contro Tesla come atti di terrorismo, ora anche l’FBI si occupa delle proteste in corso negli Stati Uniti contro la casa automobilistica di Elon Musk. Il capo del Federal Bureau of Investigation Kash Patel lo ha spiegato su X: «L’FBI sta indagando sull’aumento degli episodi di violenza nei confronti di Tesla e negli ultimi giorni abbiamo adottato ulteriori misure per reprimere e coordinare la nostra risposta. Questo è terrorismo interno. I responsabili saranno perseguiti, catturati e processati».
Perché l’FBI si occupa delle proteste contro Tesla?
Da quando è capo di DOGE e alleato di Donald Trump, Elon Musk si è attirato parecchie critiche. Le sue posizioni politiche e le esternazioni social lo hanno reso una delle persone più esposte mediaticamente della amministrazione statunitense. Da mesi in giro per gli Stati Uniti vengono organizzate manifestazioni vicino di fronte agli showroom Tesla. In alcuni casi si sono verificati atti vandalici.

Come riportato dal New York Post l’FBI ha così dato forma a una task force composta da dieci persone che si sta occupando degli atti di vandalismo nei confronti di Tesla, trattandoli non come crimini generici. Del resto Trump era stato chiaro quando ha acquistato un’auto elettrica dall’alleato, facendogli uno spot di fronte alla Casa Bianca: mentre in Borsa il titolo soffre, il presidente USA ha voluto mostrare il proprio sostegno a Musk, dipinto come un patriota. ll 29 marzo intanto è in programma una protesta negli Stati Uniti e in altre località nel mondo contro Musk e Tesla. Si tratta di un nuovo appuntamento in cui i critici dell’uomo più ricco del mondo sfileranno per opporsi al capo di DOGE.