Fondazione ENEA Tech e Biomedical ha annunciato un investimento di 450mila euro in Recornea, startup innovativa con sede a Trieste attiva nel settore medtech-oftalmico e, nel corso del 2024, ha deliberato investimenti per circa 80 milioni di euro entrando in partecipazione in 16 tra startup e PMI innovative, attive soprattutto nei settori della Digital Health e della Precision Medicine.
Il round di Recornea
Fondata nel 2019, Recornea sviluppa soluzioni tecnologiche avanzate per il trattamento delle malattie oculari. Il suo prodotto di punta è il Grosso Implant, il primo impianto intracorneale mini-invasivo in nitinolo, pensato per correggere le deformazioni della cornea causate dal cheratocono, una patologia progressiva che colpisce la vista e può portare a gravi distorsioni visive.
Il Grosso Implant è progettato per ripristinare la curvatura fisiologica della cornea attraverso una sofisticata struttura reticolare a forma di cupola, composta da un anello periferico e una trama interna di fasci intersecanti.
Il 50% delle risorse supporterà lo sviluppo di dispositivi medici impiantabili o riabilitativi, il 26% è focalizzato su soluzioni diagnostiche avanzate, il 20% destinato a farmaci sperimentali, mentre il residuo 4% a telemedicina e Digital Health.
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I progetti di Fondazione ENEA Tech e Biomedical
Nel 2024, con una dotazione di 40 milioni di euro, a fondo perduto di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nelle Scienze della Vita, Fondazione ENEA Tech e Biomedical ha incentivato collaborazioni con istituzioni sanitarie e centri di ricerca per contribuire al consolidamento del settore biomedicale e al trasferimento tecnologico.
Il Fondo Technology Transfer ha supportato il settore agritech con aiuti dal valore di 40 milioni di euro per interventi in equity e quasi equity per startup, PMI e spin-off universitari. L’idea è stata quella di promuovere la zootecnia di precisione, l’economia circolare e la nutrizione, con focus specifico sulla dieta mediterranea. A novembre sono stati selezionati 32 progetti a seguito di call “one to one” con i proponenti. E’ in corso il secondo step di valutazione delle proposte.
«La scommessa è sperimentare forme nuove di collaborazione tra pubblico e privato e di spartizione connessa dei rischi. Compito non facile per il radicamento di prassi che frenano l’innovazione e lo sviluppo. La sfida è aperta e non intendiamo sottrarci ad essa», ha commentato il prof. Giovanni Tria, presidente della Fondazione.
«Alla Fondazione, ora, spetta il compito di potenziare il suo ruolo di strumento istituzionale a supporto delle politiche di consolidamento e valorizzazione del settore biomedicale, indiscusso asset strategico del nostro Paese», ha concluso Maria Cristina Porta, DG di ENEA Tech e Biomedical.