Si chiama “Foolers Village Sassari” il progetto nato dalla collaborazione di FoolFarm con l’Università di Sassari per supportare la crescita di nuove imprese nel territorio sardo. Con l’iniziativa “Innovazione e accelerazione”, il venture builder italiano affianca studenti e dottorandi nel passaggio dall’idea al business, contribuendo allo sviluppo territoriale e all’occupazione. Questa nuova tappa del nostro consueto appuntamento del giovedì con Viaggio in Italia va alla scoperta di un nuovo ecosistema made in Sardegna che punta alla creazione di una nuova “fabbrica d’impresa” per promuovere l’imprenditorialità, favorire il trasferimento tecnologico e sviluppare startup innovative con un focus sul Deeptech. Ne abbiamo parlato con Andrea Cinelli, CEO and founder di FoolFarm.
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I progetti sardi di FoolFarm
Il progetto “Innovazione e accelerazione” favorisce l’incontro tra industria, talenti e investitori e, in tre mesi, punta a convertire un’idea di business in un progetto, mentre nei successivi dodici mesi presenta un prodotto pronto per essere lanciato sul mercato. Protagonisti dell’iniziativa sono Foolers Village e l’incubatore di impresa di ateneo CUBACT, affiancato dall’Università di Sassari. «Questo progetto vuole fare da volano per l’economia locale, generando occupazione e trasformando l’attività dei laboratori di ricerca e il talento degli universitari in nuove aziende, secondo l’accelerazione tipica del venture building – racconta Andrea Cinelli – In particolare, il Foolers Village di Sassari cura i corsi di formazione imprenditoriale nei programmi universitari, mette a disposizione di studenti laureandi, laureati e dottorandi contest per la selezione di progetti imprenditoriali e prevede anche una serie di hackathon ed eventi di innovazione locali oltre a fare da tramite con la comunità locali di angel investor». Il progetto prevede percorsi di incubazione, mentorship, affiancamento imprenditoriale, sviluppo di prototipi per startup interne ed esterne, oltre ad attività di open innovation in collaborazione con le aziende. «A Sassari abbiamo trovato un fertile terreno con 3 progetti di startup in corso e stiamo investendo soprattutto nei settori del Biotech, dell’Healthcare e dell’Agritech, soprattutto nell’applicazione di tecnologie avanzate nei settori agricolo, caseario e della produzione artigianale. Tutte le nostre startup sono dotate di proprietà intellettuale», afferma Cinelli.
I settori strategici per FoolFarm
I settori strategici sui quali si concentra il progetto sono quelli dell’Healthcare, dell’intelligenza artificiale, della blockchain, della cybersecurity, del greentech, dell’agritech, del turismo e del proptech. «Ci siamo focalizzati sull’AI generativa da un anno e mezzo, con la costruzione di startup che nascono nelle Università – spiega il CEO di FoolFarm – Con i Foolers Village lavoriamo sugli aspetti locali connessi all’ecosistema in cui ci troviamo e con le Università per valorizzare il talento dei nostri studenti. A Lecce abbiamo già sviluppato Snaproof, una startup nata da un team di studenti dell’Università del Salento che punta a rivoluzionare l’esperienza contactless dei nostri cellulari con una tecnologia denominata “OTPr”, 100% made in Italy. Snaproof sta completando un aumento di capitale da 2,5 milioni di euro, e sta già raccogliendo consensi in tutta Italia».
Il modello innovativo di FoolFarm inizia con una fase di scouting. «Il programma, strutturato in 3/6 mesi, propone progetti di startup con un investimento iniziale di 200/250mila euro in seed e preseed. FoolFarm è sempre co-founder delle nuove idee che nascono, posizionandosi come venture builder per supportare l’avvio di nuove startup, consentendo ai team di coltivare i propri talenti, dandogli fiducia e aiutandoli nel costruire il proprio modello di business», afferma il CEO di FoolFarm.
Obiettivi futuri e best case di FoolFarm
Riguardo ai progetti futuri, Andrea Cinelli ha affermato: «Stiamo finalizzando una serie di iniziative anche con l’Università di Roma, di Bolzano, di Napoli e con la Apple Academy – racconta il founder – Ogni area ha le sue specificità, che andiamo a supportare nei mercati in linea con la mission specifica. Ad esempio, a Bolzano portiamo avanti idee di impresa legate soprattutto al Greetech. Coinvolgiamo anche alcune delle grandi corporate del nostro network per integrarle nelle società affini ai loro contesti».
E tra i best case di startup che hanno preso vita in FoolFarm, il CEO cita Voiceme, startup che sta definendo nuovi standard nei sistemi di firma e pagamento con la voce e che ha un brevetto europeo. Dopo la chiusura di due round (pre-Seed e seed) a più di 800mila euro, a meno di 2 anni e mezzo dalla sua nascita, sta portando avanti un round di Serie A. «Vorrei anche citare Fragmentalis, startup nel mondo della cybersecurity, che dopo neanche un anno e mezzo di vita è valutata 12 milioni di euro – racconta Andrea – Adesso stiamo lavorando su un progetto per la costruzione di una startup che punti a costruire un modello di AI generativa Made in Italy e possa puntare a diventare uno dei big players, come Mistral. In futuro si punterà sempre di più sull’intelligenza artificiale, un campo molto competitivo. Noi vogliamo focalizzarci sul tech transfer ed entro il 2028 guardare all’estero, con l’obiettivo di arrivare, prima di tutto, nei Paesi emergenti del Mediterraneo».